mercoledì 7 novembre 2012

L'agente segreto di Joseph Conrad



Fumo di Londra del 1884 ammanta le strade e i palazzi sono circondati da una nebbia crepuscolare e Verloc ha tutte le carte in regola per apparire una totale nullità, l’uomo più comune per eccellenza. Egli ha una moglie, Winnie, il piccolo cognato, Stivie, e la madre di Winnie, tutti a carico. Sembra che Verloc viva delle magre vendite dell’ambiguo negozio gestito a metà tra lui stesso e la moglie tuttavia l'apparenza è del tutto ingannevole ,Verloc  ha una vita estremamente varia e  multiforme, passa infatti gran parte del suo tempo in incontri con i compagni di lotta , come ben presto si scopre egli   è  attivo nel movimento rivoluzionario dentro il quale fa l'infiltrato per conto di una potenza straniera. Nessuno lo sa, ma Verloc è investito di una carica governativa da un tal Vladimir, un russo dell’ambasciata londinese. Gli viene affidato un compito: deve compiere un atto terroristico che sconvolga l’ordine borghese, prestabilito dal liberalismo inglese e sedimentato nei secoli. Non alle chiese, nessuno ci crede più, né direttamente al governo, non sufficientemente degno di stima: la scienza, ecco l’unica cosa che tutti sono disposti ancora a seguire. E allora sia il simbolo della scienza concreta, il meridiano di Greenwich ad essere devastato così da gettare nello scompiglio le coscienze. Verloc porterà a termine il suo compito finendo per coinvolgere nella vicenda il povero Steve, un ingenuo ragazzo , fratello della moglie il quale verrà dilaniato dall'esplosione a causa di un imprevisto incidente. Alla fine,  le conseguenze delle sue azioni lo porteranno a dissolvere la sua vita e a sconvolgere quella di tutta la sua famiglia.

L’agente segreto è un romanzo storico nel quale la vicenda fondamentale è un fatto realmente accaduto: l'opera prende infatti le mosse da un  tentato atto terroristico del 1884 che Conrad aveva letto sul giornale. Conrad riflette a lungo sull’attentato e pubblica il romanzo dieci anni dopo. Pare che gli venne difficile riuscire ad immaginare come si svolse la dinamica dell’esplosione vera e propria, tra il piazzamento dell’ordigno e il suo incredibile epilogo. La cornice storica è rilevante, forse, per coloro che sono amanti del romanzo storico tuttavia essa è e rimane solamente una cornice è l’individuo ad essere al centro della storia. Prima la mediocrità di Verloc contrapposta all'ingenuità fanciullesca di Steve, poi la fissa disperazione della moglie di Verloc, Winnie la cui psiche viene sconvolta quando apprendere che ad uccidere il fratello è stato il marito.  la Storia, per Conrad, è una somma di individui e l’individuo di Conrad è quell’occidentale infiacchito da sé stesso, incapace di smuovere il mondo. L’uomo è irrimediabilmente solo nella sua storia che, generalmente, è una storia ambigua di miseria e piccolezza in cui l’eroe non è altro che una variante possibile ma mai del tutto piena e, semmai, massimamente ambigua.

L’agente segreto è un libro che racconta la vicenda di una serie di uomini tra i quali Verloc è solo uno dei diversi. L’attenzione è focalizzata sul punto di vista differenziato per ciascuno dei vari personaggi dai quali sorge il senso di un’umanità impotente, incapace di andare oltre la miseria della grettezza della vita quotidiana e, qualora vi provi, vi ripiomba miserabilmente con un tonfo simbolico: un fallimento reiterato.Verloc è così il simbolo dell’uomo occidentale,  mediocremente ambiguo,  incapace di aspirare a grandi ideali e confinato nei suoi piccoli orizzonti, fatti di piccole certezze economiche che servono ad alleggerire la coscienza da doveri ben più universali e importanti che non siano il povero cercare una soddisfazione apparente da quelli che gli ipocriti chiamano “i piccoli piaceri della vita”. Conrad mette in scena proprio questo: l’irrimediabile fissità della miserabile soddisfazione del piccolo uomo che non conta nulla e che non vale niente la cui vita è devoluta all’inerzia del vivere, la cui esistenza è e sarà condannata alla vacuità più assoluta.

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