martedì 24 dicembre 2013

Storia del rock: il punk

Sex Pistols
Il punk rock è stato uno dei generi musicali più influenti e duraturi della storia del rock, forse proprio la sua semplicità, l'approssimazione nell'esecuzione e la sua carica di violenta e incontrollata, ma spesso sterile ribellione nei confronti della società  ne ha sancito la fortuna e la longevità. Tanto la musica progressiva della prima metà degli anni settanta era colta, ricca di citazioni ed estremamente complessa nell'esecuzione, tanto il punk fu semplice ed immediato, di facile presa sui giovani grazie ai suoi slogan e ai suoi ritornelli reiterati con violenza . Punk, tuttavia è un termine che non sta a significare solo un genere musicale, quanto piuttosto uno stile di vita , un modo di approcciarsi al mondo, un modo di vestire e di comportarsi e proprio tutto ciò, al di là di quelli che furono i suoi esiti strettamente musicali, ne ha decretato il successo e la longevità.
Il primo paese ad essere fortemente influenzato dalla New Wave che proveniva da New York fu la Gran Bretagna . Il punk rock si diffuse con estrema velocità nell'isola sia dal punto di vista musicale che come moda, abbigliamento per giovani che faceva tendenza. Le differenze tra il punk americano e quello britannico furono piuttosto marcate. Negli Stati Uniti il malessere generazionale era estremamente diffuso e la New Wave era riuscita ad intercettare il sentimento di una generazione , mentre in Gran Bretagna questo sentimento di malessere, grazie anche al minor tasso di violenza presente nel paese, era meno evidente . Negli Stati Uniti le grandi masse ignorarono del tutto il fenomeno , mentre in Gran Bretagna , in breve tempo, il fenomeno raggiunse grandi masse di giovani e divenne ben presto alla moda sfoggiare capigliature con creste colorate, spille da balia conficcate negli orecchi , magliette bucate stile postatomico e stivali militari. In pochi mesi , nella sola città di Londra si formarono più gruppi punk di quanti se ne potessero contare negli interi Stati Uniti. Siamo negli anni del ferreo governo della Thatcher che, con la sua politica di austerità, aveva causato gravi danni al tessuto sociale del paese e delle grandi città industriali dove i tassi di povertà e di malessere raggiunsero livelli impensabili negli anni precedenti. Se a tutto ciò si unisce l'innata passione dei giovani per l'alcool e per le risse è facile capire come il fenomeno del punk assumesse dei connotati piuttosto seri e rappresentasse l'indispensabile valvola di sfogo a un diffuso malessere sociale. 
I punk erano cinici, anarchici, amorali, analfabeti e ne andavano fieri, la loro musica, i loro show , gli spettacoli dal vivo, erano l'equivalente di un conato di vomito. Era il disgusto di una generazione che veniva a galla e prendeva forma nei modi più violenti, brutali e inaspettati. La musica dei punk era piuttosto elementare, si trattava di urlare un ritornello il più violentemente possibile e il più velocemente possibile sopra tu tappeto massacrante di chitarre distorte e dissonanti. Gli arrangiamenti erano del tutto imbarazzanti , per non dire inesistenti, i testi si riducevano a semplici slogan da urlare ad alta voce e nulla di più .
Il cantante che creò il punk e lo modello a sua immagine in Gran Bretagna fu senza dubbio Malcom McLaren il quale fondò e guidò i Sex Pistols al successo determinandone il suono, il look gli atteggiamenti sempre fuori dalle righe e volutamente provocatori. La parabola dei Sex Pistols si esaurì nel giro di pochi anni, vittime dell'alcol delle droghe e dei loro atteggiamenti provocatori i membri del gruppo , poco alla volta presero strade completamente diverse, musicalmente lasciarono una manciata di singoli e un unico album . Anarchy in the Uk (1976) comincia con un urlo terrificante "I am an antichrist I am an antichrist, and I don't know how to get" il singolo scalò immediatamente le classifiche, ma il gruppo fede tutto il possibile per attirarsi le ire dei media con comportamenti oltraggiosi e offensivi. Nel giro di pochi giorni  i Sex Pistols vennero banditi da tutte le radio e dai palcoscenici inglesi. Nonostante i boicotaggi incisero un secondo 45 giri God save the queen, una canzone semplice ma altrettanto oltraggiosa che iniziava con le parole Dio salvi la regina e il regime fascista. Il brano conquistò subito i primi posti nella classifica delle vendite. Il loro unico album Never Mind the Bollocks (Virgin 1977) è una racconta dei loro leggendari 45 giri più qualche altro pezzo . Ben presto  il gruppo si sciolse  vittima da un lato degli eccessi dei suoi componenti, dall'altro  della consapevolezza di essere stato sfruttato per fini eminentemente commerciali, di essere cioè entrato a pieno titolo a far parte  di quel sistema mercantile contro cui si era violentemente scagliato nelle  canzoni.    Tuttavia la strada aperta dai Sex Pistols  fu presto seguita da altri. I Clash, considerati dai fans del genere come il gruppo più intellettuale,  furono i primi a interessarsi in maniera consapevole  di tematiche sociali e a portarle in primo piano nella loro musica. Clash (1979)  è un concentrato di brevi pezzi esplosivi, in realtà, tuttavia queste canzoni tracciavano già un piccolo affresco della società inglese dell'epoca. Il gruppo mutò molto presto direzione e già con London Calling (1979) approdano a un melodismo più evidente con venature reggae,  rinnegando sia il nichilismo che l'analfabetismo musicale che era alla base del modo di suonare del punk  I Damned ebbero il merito di registrare il primo 33 giri dichiaratamente punk della musica inglese Damned Damned Damned (Stiff 1977)  sfoggiando   una componente gotica che sarebbe stata foriera di notevoli sviluppi negli anni a venire soprattutto in un certo tipo di musica heavy metal . I Wire e i Fall furono invece i gruppi che fecero senza dubbio la musica più artisticamente elaborata e significativa , sfoggiando uno stile meno violento ma altrettanto deviante.I Wire con Pink Flag (Harvest 1977)  pur rimanendo all'interno dell'estetica della canzone punk, estremamente breve e frenetica, dimostrarono  una capacità di compiere arditi esperimenti armonici, assolutamente sconosciuta agli altri gruppi . I Fall  pur provenendo dall'esperienza del punk sguaiato da birreria approderanno a una serie di sperimentazioni che li porteranno a lambire il tribalismo primitivista e la  musica industriale, infine i  Mekons e i Membranes   si specializeranno  in canzoni dai ritmi strampalati e dalle armonie discordanti. 
CCCP, Affinità e divergenze
fra il compagno Togliatti e noi (1986)
Con questi gruppi storici si esaurisce la prima ondata generazionale del punk . Il movimento non era durato  molto a lungo, la violenza e gli eccessi che proponeva fece sì che tutto si bruciasse in fretta. Molto presto tuttavia il verbo del punk si diffuse in tutta Europa e nel resto del mondo ,salirono così alla ribalta gruppi della seconda generazione altrettanto  agguerriti rispetto ai precedenti. Per amore di brevità citerò solamente quelli che considero i più rilevanti . I Neurotics, i New Model Army e gli importanti e influenti Stiff Little Fingers i quali suonavano una musica ancora più violenta e accelerata dei gruppi della generazione precedente. 
L'Australia conobbe una fioritura di gruppi punk, alcuni dei quali di notevole importanza, primi tra tutti i Radio Birdman e i Saints i quali si ispiravano sia al punk britannico che al rock selvaggio degli Stooges o degli MC5. In Italia i gruppi che seguirono la moda del punk furono abbastanza pochi. Su tutti spiccano i CCCP che portarono avanti un discorso musicale tinto di una forte valenza contestataria e venato di protesta sociale, e i Raw Power.
Se la prima ondata del punk si spense in pochi anni il punk rock continuò tuttavia a generare gruppi che nel corso degli anni successivi prolungarono l'influenza del movimento e lo trasmisero proficuamente alle generazioni seguenti.

martedì 10 dicembre 2013

Storia del rock: dalla New Wave alla No Wave

Il rock degli anni 80


Non è facile parlare delle mille sfaccettature di cui si è colorato il rock negli anni 80, infatti esistono molteplici pubblicazioni per quanto riguarda la storia della musica rock negli anni Sessanta e nell'inizio degli anni 70, ma pochi critici si sono interessati ad approfondire e a descrivere un periodo così fervido e interessante per la musica rock come quello degli anni 80. Trascurando i preamboli eccessivamente tediosi dobbiamo dire che per iniziare a raccontare di questi anni dobbiamo partire da un anno fatidico , il 1976. Il 1976 è stato infatti un anno basilare per lo sviluppo della musica rock . La diffusione di etichette discografiche indipendenti e la comparsa di nuovi gruppi fecero rivitalizzare il panorama musicale al punto da arrivare a una e vera e propria rivoluzione nel modo di suonare e produrre musica , le vecchie star del rock furono velocemente dimenticate in favore dei nuovi musicisti in grado di affrontare nuovi temi e di stabilire diversi e più moderni metodi di composizione e di esecuzione . Si trattò di un vero e proprio Rinascimento del rock. Le vecchie star come David Bowie , icona falsamente trasgressiva della società borghese, oppure le sonorità vellutate della West Coast e del Southern rock vennero velocemente accantonate.
Nella prima metà degli anni  70 il rock alternativo era sopravvissuto soprattutto grazie al fenomeno tutto tedesco della musica cosmica e del Krautrock e grazie a  un certo progressive legato in modo particolare alla scuola inglese di Canterbury, la cui musica colta e intellettuale era riuscita a sfornare dischi capolavoro a ripetizione . Si trattava tuttavia di fenomeni piuttosto localizzati e comunque lontani dai gusti delle masse , tanto che furono per grande tempo ignorati dai non addetti ai lavori. A partire dal 1976 si manifestò un cambiamento radicale nel fare e nel fruire musica, caddero soprattutto quelle barriere che avevano determinato una distinzione netta negli anni precedenti tra un arte intellettuale e una popolare, una musica progressista e una conservatrice. Nel 1976 un intraprendente esercito di appassionati permise alla musica rock di emanciparsi dal potere della grandi major discografiche e di inventare un sistema diverso di produzione attraverso l'uso di etichette indipendenti e tramite il sistema della auto produzione
L'esplosione creativa che ne seguì fu paragonabile a quella che si era manifestata negli anni 60, ma in un contesto sociale e culturale profondamente mutato . Non esisteva più la guerra del Vietnam non c'era più l'ottimismo creativo e un po' ingenuo degli anni del boom economico , i giovani a metà degli anni 70 erano diffidenti nei confronti della società del mondo, della politica e non pensavano certo di poter cambiare le cose con la musica o con una canzone , l'assenza di un personaggio o di un evento contro cui protestare inibiva qualsiasi volontà contestatrice . Gli effetti della crisi petrolifera si facevano sentire e le certezze sul presente ma soprattutto sul futuro erano decisamente andate in pezzi . La violenza e la corruzione imperversavano . Nel 1976 gli Stati Uniti avevano un tasso di criminalità dieci volte più alto di quello europeo. In questo contesto la coscienza collettiva era frustrata e risultava difficile credere in un modo migliore o inseguire utopie da realizzare , tanto che i primi anni 70 avevano visto il prevalere dell'indifferenza nei confronti dell'impegno politico e sociale. I giovani degli anni 70 crebbero in un ambiente in cui l'unica prospettiva era seguire un percorso predeterminato che comprendeva dei buoni studi in ottime scuole  , la laurea e una soddisfacente carriera a livello professionale. Questo insieme di circostanze generò un umore esistenziale represso e oscuro tra gli adolescenti americani di quegli anni e una strana forma di spleen e di noia che assumeva la forma del vero e proprio malessere esistenziale. 
I musicisti rock che vennero alla luce nel fatidico 1976 espressero appieno tutti gli umori di quella generazione. New York fu la capitale di questa nuova ondata di cantanti e musicisti , alla fine vennero identificati come punk , termine che si potrebbe tradurre con l'italiano teppista e comunque che sta indicare un poco di buono, una persona su cui non si può certo fare affidamento secondo i parametri ufficiali dei valori della società di quegli anni . Senonchè questi “punk” erano spesso studenti universitari, a volte semplici disadattati, spesso musicisti consci dei loro mezzi e della loro volontà espressiva. La diffusione del fenomeno punk fu rapida in tutto il mondo occidentale probabilmente perchè il movimento incarnava perfettamente i sentimenti e gli ideali di un'epoca. I punk non erano pacifisti idealisti come gli Hippie ma si atteggiavano a volgari contestatori, erano asociali alla continua ricerca dell'eccitamento estremo, facevano del loro stesso modo di vivere, del modo di vestirsi una forma di protesta e di contestazione ai valori della società borghese. I loro idoli erano Lou Reed, Jim Morrison e in genere tutti i poeti maledetti della musica rock. 


La new wave di New York 

I Television
New York e in particolare Manhattan furono il primo palcoscenico di questa piccola rivoluzione musicale e di costume . I primi profeti del nuovo verbo furono Richard Hell, Patty Smith , Tom Verlaine e il suo gruppo i Television. A ben vedere questi musicisti non proponevano nulla di straordinariamente nuovo, in fin dei conti si limitavano a suonare rock and roll, ma lo facevano in un modo così eccentrico e diverso da catturare i giovani della loro generazione. Senza dubbio si deve dire che agli inizi i cantanti e i gruppi di questo movimento erano lontani dal mondo patinato dello show business , non si atteggiavano a divi e non avevano pose da eroi, erano semplicemente loro stessi, ed esprimevano attraverso le loro canzoni il malessere di una generazione con la voce di chi si sente semplicemente come uno di loro . 
La cantante e poetessa Patty Smith fu la prima a incarnare questo nuovo spirito del musicista maledetto e ricco di messaggi da comunicare. Le musiche dell'album Horses (1975) sono ancora abbastanza acerbe, ma accompagnano testi che costituiscono una rivelazione per la complessità e la profondità , già tuttavia in Radio Ethiopia (1976) la Smith aggiunge al suo repertorio veri e propri numeri di rock and roll con testi urlati in modo selvaggio e discinto in un registro allo stesso tempo isterico ed enfatico che si fa strada sopra una musica in continuo crescendo . Sono confessioni di frustrazione e alienazione che diventano racconti epici che colpiscono gli adolescenti di un'intera generazione 
Se Patty Smith può essere considerata la poetessa della new wave, senza dubbio Richard Hell ne è la voce profetica. Richard Hell aveva formato nel 1971 un gruppo con Tom Verlaine chiamato Neon Boys senza tuttavia riuscire ad emergere dall'undergound di New York . Formò successivamente i Voivods con il chitarrista Richard Quine che riuscirono nell'intento di dare voce al malessere di una generazione. La loro canzone Blank Generation (1976) può essere considerata il manifesto di un'epoca allo stesso modo in cui My Generation lo fu per la generazione dei Mod .Gli ululati nevrotici di Hell sopra i riff lancinanti di chitarra veicolano bene questo senso di malessere e di ribellione . I testi mescolano immagini in libera e visionaria associazione caricando le parole di una forte componente di nichilismo e ansia esistenziale 
Richard Hell fu determinante anche per la nascita dei Television il complesso di Tom Verlaine e Richard Lloyd che prese origine dai Neon Boys. Nel 1977 esce Marquee Moon, l'album di esordio dei Television. E' un lavoro di importanza capitale dal punto di vista musicale in quanto definisce l'estetica strumentale della new wave, quell' estetica che caratterizzerà un intero periodo . Toni acidi e mistici, melodie inquietanti e caracollanti cantate in modo sempre poco ortodosso  si librano sopra improvvisazioni strumentali dissonanti dilatando la forma canzone . Un lavoro straordinario la cui importanza nella storia della musica rock può essere paragonata agli album dei Velvet Undergound. Tom Verlaine e Richard Lloyd reinventano totalmente la tecnica della chitarra rock facendo propria la maniera in cui si suonano i sitar indiani . L'album è seguito da altre due perle che ne rappresentano in qualche modo la diretta continuazione Adventure (1978) e ben 14 anni dopo Television (1992) lavori che segnano una pietra di paragone fondamentale per lo sviluppo della new Wave. In seguito Tom Verlaine diventò uno dei cantori più intelligenti della blank generation, i suoi album soprattutto Tom Verlaine (1979), Dreamtime (1981) Words from the front (1982) portano avanti il discorso iniziato con i Television . Ogni canzone è scolpita all'interno di strutture dai ritmi irregolari, sostenuta da riff di chitarra dissonanti e melodie frammentarie che creano atmosfere oniriche dall'intensità quasi religiosa.
Tuttavia il gruppo che avrebbe avuto a livello commerciale e di immaginario collettivo il maggiore impatto a livello mondiale furono i Ramones i quali non facevano altro che suonare un rock an roll piuttosto primitivo a velocità notevolmente accelerata. I Ramones sono un gruppo dalle limitate o pressochè assenti ambizioni artistiche, tuttavia era proprio quello che molti  giovani di quella generazione in quegli anni stavano attendendo, un gruppo che suonasse una musica elementare senza le complessità barocche  del progressive  . Ispirandosi ai New York Dolls i Ramones nel loro primo album Ramones (1976) infilano una serie di brevi canzoni demenziali tra lo stupido e l'ironico  . Rocket to Russia (1977) resterà il loro disco meglio riuscito . Si tratta di uno strampalato catalogo di canzoni che vanno a pescare nel periodo delle origini del rock e frequentano ecletticamente  tutti gli stili possibili, dal rock and roll alla musica surf, dal  Mersey beat alle melodie dei gruppi vocali,  tutto viene rifatto e fagocitato in un immenso calderone con ironia clownesca. Le vere intuizioni dei Ramones non furono tuttavia di carattere musicale, essi rappresentarono agli occhi delle generazioni dell'epoca anche uno stile di vita una vera e propria filosofia riassumibile nell'icastico motto del disimpegno  per eccellenza “I don't care” o in slogan demenziali del tipo “Hay ho let's go”. 


La no- Wave 

Nick Cave e Lydia Lunch
Nel 1978 Brian Eno compilò un'antologia intitolata No New York che racchiude i più interessanti rappresentati di quel movimento che è stato codificato con il nome di No Wave. La No Wave era nata come reazione alla forma canzone tradizionale e come rigetto rispetto alla eccessiva commercializzazione dei cantanti e dei gruppi della New Wave, ma era qualcosa di più di tutto questo. La No Wave infatti esprimeva soprattutto la solitudine l'abbandono di una generazione che stava soffocando per mancanza d'affetto e di attenzioni. I cantanti della di questi gruppi urlano dentro il microfono per farsi ascoltare per fare emergere la loro flebile voce dal rumore assordante della metropoli ed eseguono canzoni che non sono altro che esplosioni di chitarre scordate e distorte condite da urli schizofrenici e percussioni spastiche 
I Teenage Jesus and the Jerk furono il gruppo più rappresentativo della No Wave , le loro canzoni non duravano in media più di un minuto, ma erano un'esplosione di istinti bestiali. Lydia Lunch urlava dentro il microfono tutta la sua rabbia su un sottofondo di chitarre malamente suonate e cacofoniche , la loro musica è assimilabile a un delirio primitivo e antimelodico che esprime il nichilismo annoiato di una generazione di adolescenti. Il cattivo gusto e l'imprecisione dell'esecuzione esprimevano appieno questa angoscia che si rifiutava anche di impadronirsi dei mezzi del mestiere ma usava il microfono come amplificatore sconnesso di un male esistenziale di una solitudine e di un 'indifferenza non facilmente colmabili. 
Lydia Lunch continuò in seguito ad elaborare quell'idea di fondo . Queen of Siam (1980) è il suo primo album da solista in cui la Lunch si getta nell'esecuzione di una serie di canzonette che sono la parodia della melodia pop e in cui lei volutamente si erge a cantante infantile e capricciosa agli antipodi della moralità borghese corrente . Nel album 13.13 (1982) che la affermerà a livello internazionale la Lunch canterà l'alienazione , la nevrosi e la paranoia facendo delle canzoni degli incubi di strada cantati da una ragazza cresciuta troppo in fretta , degli psicodrammi di un'adolescente terrorizzata dalla vita. Il suo capolavoro è tuttavia The agony is the ectasy (1982) che rievoca atmosfere acid rock. 
I Mars realizzarono solo un EP nel 1980, ma nel corso della loro breve carriera produssero il “muro di rumore” definitivo. Le loro canzoni erano l’equivalente in musica del gas nervino, delle radiazioni nucleari. Non si trattava solo di distorsione improvvisata, quanto di vera e propria cacofonia anarchica. Il cantante vomitava fonemi indecifrabili mentre gli strumenti venivano orribilmente strapazzati e percossi.
La chitarra atonale di Arto Lindsay e le percussioni di Ikue Mori diedero ai DNA . I loro vortici dissonanti rievocavano i peggiori incubi concepiti da Captain Beefheart e Frank Zappa.
Con questi musicisti la regressione dai raduni oceanici di Woodstock alla sfera privata raggiunse la dimensione di camerette strette e buie nelle quali adolescenti abbandonati a sé stessi compivano rituali terribili di auto-flagellazione morale. La no-wave mostrò il subconscio della new-wave attraverso un campionario delle depressioni e delle frustrazioni dell’individuo moderno, un terrificante affresco di mostri .

lunedì 2 dicembre 2013

Prisoners di Denis Villeneuve

Privo di un lancio in grande stile, questo film rischia di essere il miglior thriller del 2013.
Diretto dal canadese semi-sconosciuto Denis Villeneuve ci porta nell'America rurale fatta di case di legno sul vialetto verde e del Giorno del Ringraziamento, ma anche di fucili e pistole in ogni casa, furori e sette religiose, sparizioni di bambini . 
Prisoners segue il tormento di Keller Dover , un uomo che si trova a vivere il peggiore incubo per un genitore: sua figlia di sei anni, Anna, scompare insieme alla sua amica Joy e mentre i minuti diventano ore, il panico prende il sopravvento. L’indizio principale è un camper fatiscente parcheggiato nella loro strada. A capo dell’investigazione, il Detective Loki arresta il suo proprietario, Alex Jones , ma la mancanza di prove lo costringe al suo rilascio. La polizia sembra sempre più impotente nel risolvere il caso e così a Keller non resta altra scelta se non farsi giustizia da solo. 
La vicenda narrata è una storia oscura, misteriosa e ricca di tensione. Una storia dove il confine tra la ricerca di giustizia e la sete di vendetta è molto sottile. Tanto la struttura narrativa congegnata dallo sceneggiatore Aaron Guzikowski, quanto la trama del visibile strutturata da Villeneuve sfruttano solo in apparenza gli elementi del thriller e dell’horror, lavorando piuttosto sul loro riflesso. Nel film tutti gli eventi salienti vengono deliberatamente elisi, costringendo lo spettatore a lavorare in funzione di una continua sutura della narrazione.
Nelle prime sequenze i riflessi appannati degli specchietti retrovisori del furgone di Keller e del camper di Alex, sono immagini ricorrenti che invitano lo spettatore a vedere “oltre la finzione”. Tutto il film è intessuto infatti di un forte sotto testo simbolico, che riflette le abitudini e i valori di una società puritana, d’impianto patriarcale: i crocifissi; i canti religiosi, “il Padre Nostro”, recitato da Keller, durante l’uccisione di un cervo da parte del proprio primogenito nella scena iniziale e ripetuto durante le torture inflitte ad Alex, il simbolo del labirinto disegnato compulsivamente dal presunto colpevole del rapimento e raffigurato sul ciondolo del defunto marito di Holy membro di una misteriosa setta, sono tutti elementi che ci rimandano al significato simbolico della vicenda. 
L'intera storia può essere interpretata anche come una metafora di alcune contraddizioni della società americana, una società dove il rapporto fra i cittadini e la legge è dominato dalla sfiducia e lascia spesso spazio alla voglia di "giustizia privata" dell'uomo qualunque. Tutti i fondamenti sociali, tanto la devozione religiosa, quanto la mascolinità del capofamiglia, sono nel film minati dalle fondamenta. La legge del padre sicuro di se stesso e del proprio ruolo, incarnata dal personaggio di Keller, decade di fronte all’evento luttuoso, che non riesce ad essere elaborato in seno alla famiglia. La sottrazione della figlia rende il padre insicuro, ne mette a nudo l’istinto pulsionale di morte e spiana la strada alla degenerazione rappresentata dal desiderio di farsi giustizia da sé . 
In questo labirinto apparentemente senza uscita  tutti i personaggi mettono in scena il proprio doppio smarrito nel quale  sono intrappolati : Keller, annaspa nel tentativo di riscattare il suicidio del proprio padre; Holy, ha perso la fede in seguito alla morte del figlio; il detective Loki, irascibile e solitario, è stato a sua volta bambino abbandonato .Il film è in grado di offrirci la visione di un'America diversa, lontana anni luce dalla vita culturale di New York e dal sole di Los Angeles. In questa oscura provincia americana gli uomini vivono attaccati a delle certezze etiche e morali che, per assurdo, determinano e amplificano, in caso di crisi, le loro debolezze, le debolezze di una società che si attacca ancora disperatamente a dei valori , ma che non sa reagire adeguatamente quanto questi sono messi in discussione  dalla evidenza  crudele della realtà.

martedì 5 novembre 2013

Il libro: Ultima fermata Auschwitz


"Ho scoperto di essere ebreo solo stamattina. Entrando in classe, il bidello mi ha indicato il banco, dove avrei dovuto sedermi, lontano dagli altri compagni, e da Paolo, tra tutti il più caro" E' così che Arturo, un personaggio immaginario, narra della storia della situazione dei ragazzi italiani nel 1938.
Questa storia è scritta sotto forma di diario. Arturo riporta le sue esperienze di vita, citando le leggi emanate in quegli anni che man mano trasformano la sua vita e quella della sua
famiglia. Il 10 maggio 1938 Arturo Finzi scopre di essere ebreo. Si presenta come tutti i giorni nella sua scuola, dove frequenta con profitto la IV elementare. Il bidello gli indica un banco, lontano dagli altri compagni, dove dovrà sedersi; arriva poi il direttore che proibisce a tutti, escluso il maestro, di rivolgergli la parola. A quel punto, Arturo non può più socializzare con nessuno a parte con l'amico fidato Paolo, che gli rimane sempre vicino. Il ragazzo, tornando a casa, racconta tutto al padre, avvocato che, forse grazie alla sua professione, riesce a calmare il figlio. A scuola, ai ragazzi intanto continuano a fare il lavaggio del cervello sul fascismo: la creazione della Gioventù Italiana del Littorio (GIL), la propaganda patriottica, la Giornata Nazionale del risparmio, l'imposizione in tutte le scuole dell'Inno del Balilla. Dopo qualche mese la scuola si finisce, è tutto tranquillo, la famiglia di Arturo e lui stesso sono spensierati fin quando non viene data l'ufficialità dell'entrata ufficiale delle leggi razziali (Norinberga). E' chiaro, che la situazione sta peggiorando. Per tal motivo, il padre di Arturo decide di trasferirsi a Roma dallo zio. A settembre, Arturo e sua sorella iniziano a frequentare una scuola ebraica a Roma, suo zio viene licenziato, suo padre non può più esercitare la professione di avvocato e trova un posto da portinaio, mentre sua madre, dopo anni di inattività, ricomincia a fare la sarta. Arturo inizia a prendere lezioni di piano e conosce Giulia, una dolce ragazza che diventerà il suo primo amore. Sullo sfondo c'è la guerra. Ma il destino è in agguato. Il 16 ottobre 1943 c'è un rastrellamento tedesco nel quartiere ebraico, 1022 ebrei vengono prelevati, la loro destinazione è Auschwitz. Arturo si salva nascondendosi in soffitta, ma quando scopre che la sua famiglia è stata portata via, decide di unirsi a loro per cercare di salvarli. Dei 1022 ebrei prelevati, solo 15 di essi tornarono a casa. Arturo Finzi non era
tra di loro. Questa è una storia completa di un ragazzo 14enne, che vive con la paura, anche se Giulia, il suo primo amore, scioglie un po' questo stato di turbamento. Frediano Sessi, l'autore, è nato a Mantova nel 1949, è narratore, saggista, traduttore. Ha scritto diversi libri ed ha scritto saggi sulla persecuzione degli ebrei durante il nazismo. Ha curato l'edizione definitiva del diario di Anna Frank. Con "Ultima fermata: Auschwitz" ha vinto nel 1997 il premio "Un libro per la testa", Suzzara.

venerdì 25 ottobre 2013

Led Zeppelin, tra storia e leggenda.


I Led Zeppelin passeranno alla storia per aver contribuito in modo massiccio all'evoluzione della musica rock non inventandosi quasi nulla, ma, anzi, attingendo a piene mani dal repertorio blues degli anni 50 e 60 prima, e dal folk e dalla musica orientale poi. Eppure, il loro è un sound fresco e rivoluzionario e lascerà segni indelebili nel futuro del rock'n'roll.
La storia del gruppo inizia nel 1966 . Dopo alcuni concerti, Jeff Beck (nel ruolo di primo chitarrista) abbandonò gli “Yardbirds” e con questi anche il grande amico Jimmy Page, lasciandolo come unico protagonista del gruppo. Quella band “andava forte”, e gli impegni erano talmente pressanti da costringere anche il batterista e il cantante, rispettivamente Keith Relf e Jim McCarty, ad abbandonare il gruppo nell'estate del 1968. Non potevano più reggere al carico di lavoro, tra concerti e incisioni.
Page, rimasto a quel punto, insieme al bassista, l'unico superstite della band, voleva comunque terminare le ultime date in Scandinavia e cominciò a cercare dei sostituti.
La sua prima scelta fu un certo Terry Reid (il solo cantante che all'epoca il chitarrista conoscesse), il quale declinò l'invito, e a sua volta consigliò un giovane di Birmingham: Robert Plant.
I due riuscirono a mettersi in contatto, e Jimmy andò a vedere Robert ad un concerto in un college. I due parlarono e Page ospitò Plant per due notti. Il cantante sembrava essere molto interessato alla proposta di Page. Fu così che si misero a cercare un batterista e la scelta cadde su  John Bonham, il quale fu strappato dalla “Band Of Joy” (nella quale aveva cantato anche Plant).
Il chitarrista decise di cambiare anche il bassista, Chris Dreja, con il fenomenale polistrumentista John Paul Jones, che aveva contribuito alla creazione della sessione degli archi in una canzone della ex band di Beck.
I quattro si incontrarono per suonare insieme la prima volta il 5 agosto del 1968 in una stanzetta sotto ad un negozio di dischi a Londra e tramite un comunicato stampa, lo stesso giorno annunciarono la nascita dei “New Yardbirds”.
La formazione, dopo aver terminato il tour in Scandinavia, decise di cambiare il proprio nome. Page voleva rendere l'idea che la sua band avrebbe volato in alto come un dirigibile di piombo, ovvero un “Led Zeppelin”.
Il loro disco d'esordio, Led Zeppelin I (o come molti lo chiamano “Il primo”) uscì nel 1969. In copertina viene raffigurata una ricostruzione dello schianto dello Zeppelin Hindenburg avvenuto il 6 maggio 1937. Quest'immagine è tutt'oggi un emblema della storia del rock: lo schianto rappresenta l'impatto che i quattro ragazzi pensavano di poter avere nel panorama musicale del tempo. Il fuoco, le scintille e le fiamme, rendono un'idea vagamente dettagliata della musica presente in quel disco. In questo LP, i “Led” mescolarono varie sonorità, dal Blues al Metal, al Rock classico. Il risultato fu ottimo.
Il primo pezzo si intitola “Good Times Bad Times” , brano che oggi viene considerato, insieme ad altri, un “marchio di fabbrica” della band inglese.
“Good Times Bad Times” è “accompagnato” da altri brani altrettanto famosi, come “Dazed And Confused” (nel quale Jimmy Page eseguiva un assolo di chitarra elettrica con un archetto da violino, che, nei live, poteva dilungarsi per più di mezz'ora) e “Communication Breakdown” , brano con un' incredibile “forza” al suo interno.
Parlando di dati, il disco rimase primo in classifica nel Regno Unito per 150 settimane. Negli U.S.A. per addirittura 400 settimane.
Sempre nel '69 pubblicarono il loro secondo album, “Led Zeppelin II”, che fu registrato negli spazi di tempo durante il tour del primo disco. Questo LP fece fare il “salto di qualità” agli Zep; la canzone d'apertura si intitola “Whole Lotta Love”, uno dei più grandi tasselli della storia del rock e dell'hard rock. Gli altri brani presenti in quel capolavoro sono “The Lemon Song” dove john Paul Jones esegue un lunghissimo assolo di basso; “Ramble On” e “Hearthbreaker”, che anticipano la penultima traccia, Moby Dick, la canzone dove “Bonzo” (il soprannome di Bonham) esegue un assolo spaventosamente lungo con la sua batteria.
A seguito dell' uscita del disco, la band partì per una tournée. I loro concerti erano incredibili, più di quattro ore di durata; cercavano di dare nuove interpretazioni alle tracce registrate in studio, allungandole e improvvisando su qualsiasi assolo di Page. Insomma, il prezzo del biglietto veniva pagato ben volentieri dai fans.
Dopo il tour, i ragazzi si concedettero un periodo di pausa. I due frontmen (Page e Plant) decisero di trasferirsi con la famiglia in un cottage nel Galles, in mezzo al verde, senza nemmeno elettricità.
Le serate passavano davanti ad un falò, a bere birra e a suonare la chitarra acustica. Proprio in questo periodo i due misero insieme le idee per “Led Zeppelin III”, il disco che uscì il 5 ottobre 1970.
Questo LP riesce a mescolare brani Rock (Celebration Day), Hard (Immigrant Song), Blues (Since I've Been Loving You), a composizioni acustiche o vagamente ispirate alla musica della “West-coast” del tempo (rispettivamente: “Friends” e “Tangerine”).
Il disco riscuote un grande successo, come i primi due, guadagnando un disco d'oro e undici di platino.
Ma inspiegabilmente la stampa li attaccò, asserendo che si trattava di un album “moscio”, senza una spina dorsale; i quattro membri, che avevano già avuto problemi con la stampa in passato e non se la sentivano di sopportare ulteriori critiche, decisero di non intraprendere un altro tour e cominciarono ad incidere il loro quarto disco.
L'8 Novembre 1971 uscì il disco che consacrò i Led Zeppelin nell'Olimpo del Rock; questo disco è riuscito ad ottenere un disco d'oro, 23 dischi di platino e 1 disco di diamante.
Molte sono le leggende che si raccontano riguardo questo LP.
La canzone che apre il vinile è divenuta un classico: “Black Dog”. Troviamo poi “Rock&Roll”, e nel finale del primo lato, “Stairway To Heaven” nella quale Page utilizzava una chitarra della “Gibson”. La EDS-1275, o semplicemente “Double Neck”, perché aveva due manici: uno con 6 corde, con cui suonava l'assolo e l'arpeggio iniziale, ed uno con 12 corde per la parte ritmica. “Misty Mountain Hop”, “Going To California”, e “When The Levee Breaks” sono tre canzoni tanto importanti quanto inquietanti: la prima parla di una retata antidroga, in effetti diversi anni dopo la pubblicazione del disco, Robert Plant si inguaiò con la polizia perché fu scoperto a fumarsi una canna in un parco pubblico e fu il manager della band ad andarlo a liberare.
Il brano “Going To California”, invece, all'inizio descrive un terremoto che deve ancora avvenire. La canzone fu inviata a Los Angeles per rifinire il lavoro di masterizzazione. Lo studio fece un pessimo lavoro e gli “Zep” dovettero andare a Los Angeles per revisionare il tutto. Non appena scesero dall'aereo accadde un fortissimo terremoto. Al momento, la cosa non fu notata dal gruppo, ma a Jimmy Page sembrò una predizione inquietante, e decise di non suonare più la canzone in pubblico.
“When The Levee Breaks” racconta di un'alluvione del Mississipi nel 1927, però se se si vuole ricercare una similitudine con la storia della band, la si può ritrovare nella morte di Bonham, il quale, dopo una vita di eccessi, morì il 25 settembre 1980, soffocato dal proprio vomito. Si racconta che il giorno prima avesse bevuto qualcosa come 40 bicchieri di Vodka bianca.
Il quinto e il sesto LP degli Zeppelin si intitolano rispettivamente “Houses Of The Holy” (1973) e “Physical Graffiti” (1975). Questi riscossero un successo minore rispetto ai precedenti e la critica nuovamente li attaccò.
Nei due album le canzoni rilevanti sono “The Song Remanis The Same”, “The Rain Song”, “D'yer Mak'er”, “No Quarter” e “Kashmir”.
Dopo questi album, vi furono altre composizioni, ma di importanza minore.
Verso la fine degli anni '70 vi furono altre tournée, delle piccole apparizioni e un mini tour in Europa.
Il 4 dicembre 1980, pochi mesi dopo la morte di Bonham, i Led Zeppelin si sciolsero. Il 10 dicembre 2007 si tenne un altro concerto, ma con Jason Bonham (il figlio di Bonzo) alla batteria.
Quando i fans vennero a conoscenza di questa notizia, presero d'assalto i rivenditori, e oltre 20 milioni di utenti intasarono i siti web per procurarsi uno dei 21.000 biglietti disponibili. Fu quindi deciso di assegnare i biglietti tramite un sorteggio nominale.
Nel 2008 la band fu inserita nel Guinness dei primati per la maggior richiesta di biglietti di sempre.
Per concludere si può affermare che i cantanti e i gruppi emersi negli ultimi anni, potrebbero trarre un grande insegnamento da questa band, che lasciò un profondo segno nella storia della musica di tutti i tempi.

Alberto Polo


Cinque libri per conoscere i Led Zeppelin 
Led Zeppelin – Andrea Ian Galli (Editori Riuniti)
Sintetica biografia del gruppo, in grado di dare una prima infarinatura ai neofiti e una rinfrescata ai fan già formati.
La grande rapina ai Led Zeppelin – Jason Buhrmester (Fanucci)
Nel 1973 gli Zeppelin fecero tre concerti al Madison Square Garden di New York. La notte precedente all’ultimo spettacolo qualcuno riuscì a trafugare i 203mila dollari degli incassi: mai si scoprì chi fu il colpevole. Da questo episodio Buhrmester, ha preso spunto per realizzare un romanzo che profuma di rock.
Il martello degli dei. La saga dei Led Zeppelin - Stephen Davis (Arcana)
Trent’anni di carriera riassunti in questo capolavoro biografico, firmato da uno dei più importanti giornalisti musicali statunitensi. Un libro fondamentale per entrare nello spirito e nelle atmosfere della mitica rock band.
Io, Suzy e i Led Zeppelin – Martin Millar (Dalai)
Anche in questo caso un romanzo, che prende spunto dalla biografia di Page e soci. Sullo sfondo del concerto di Glasgow del 1972 si rincorrono le vicende personali di un gruppetto di adolescenti scozzesi:
Dazed and Confused. I testi dei Led Zeppelin (1969-1980) – Claudio Mapelli (Arcana)
Non può mancare la classica raccolta dei testi della band. Claudio Mapelli ce li presenta raccontando anche i retroscena, la poetica, le immagini che evocano, le influenze.

Gli album dei Led Zeppelin
Led Zeppelin I


Led Zeppelin II


Led Zeppelin III


Led Zeppelin


Houses of the holy


Physical graffiti




sabato 5 ottobre 2013

Lezioni di storia e di italiano

Sono disponibili per la classe II CL le lezioni di storia su Pompeo, Giulio Cesare e la guerra civile e di geografia : le migrazioni. Inoltre per le classi II AS e II CL è possibile avere accesso alle  lezioni propedeutiche all'analisi del testo poetico che riguardano la metrica, le figure di suono , le figure di significato , le figure di posizione e alcuni strumenti per l'analisi di un testo poetico.

lunedì 30 settembre 2013

Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde


«Dicono che i grandi eventi dell'umanità si svolgono nello spirito. Ed è nello spirito,solo nello spirito, che si commettono i grandi peccati dell'umanità.»

Cosa veramente guadagna un uomo se conquista la vita eterna ma perde la propria anima? Questo è il dilemma principale che ci propone il Ritratto di Dorian Gray .  Siamo a Londra verso la fine dell'Ottocento, in un  laboratorio artistico un bellissimo giovane di nome Dorian Gray posa per un ritratto del pittore Basil Hallward . Una volta terminato, questo quadro contiene più di ciò che sembra, diventa infatti lo specchio dell'anima del ragazzo. Per uno strano sortilegio mentre Dorian rimane sempre piacente e giovane col passare degli anni , l'immagine del ritratto  di giorno in giorno invecchia accumulando su di sé tutte le rughe che non si vedono nel volto del giovane.  Così mentre nel viso di  Dorian Gray dimora tutto il candore dell'innocenza, in realtà  egli scende un po' alla volta in una spirale di depravazione  . Dorian infatti assume come principio regolatore della propria vita non i valori morali, il bene o il male, il giusto o l'ingiusto, ma esclusivamente il bello e proprio questo scollamento tra etica ed estetica sarà la causa della sua rovina . Rileggendo il Ritratto di Dorian Gray non si fa  fatica a capire perché il libro provocò grande scandalo nella società vittoriana dell'epoca.  La Londra delle fumerie d'oppio, dove si poteva comprare l'oblio, dove la vergogna dei peccati trascorsi poteva essere cancellata con la follia di nuovi peccati viene descritta in maniera minuta e dettagliata .
 Come ci ricorda Oscar Wilde, nella prefazione «ogni eccesso, così come ogni rinunzia, reca il proprio castigo». Non vi è infatti  redenzione nel romanzo, Lord Henry Wotton, spettatore della commedia, ne rimarrà ferito profondamente ; il pittore Basil Hallward, morirà per mano stessa della persona che lui venerava di più cioè Dorian Gray ; Dorian Gray, che abbandona lo spirito per il piacere, finirà per assassinare la propria coscienza. 
Il Ritratto di Dorian Gray è senza dubbio un'opera imperdibile : tutti i peccati del mondo passano in rassegna, in una sfilata terrificante e silenziosa. Lo stile è quello inconfondibile e curiosamente prezioso di Wilde. La vita dei sensi, tramite la sua penna, diventa filosofia mistica ed è difficile comprendere se ciò che si legge sia frutto delle fantasie estatiche di un qualche santo o delle confessioni morbose di un peccatore. Al lettore non resta che adagiarsi ed osservare rapito l'eccezionale ferrea logica delle passioni, la variopinta e commossa vita dell'intelletto e seguire entrambi, in un vortice di eventi, fino a giungere nel punto in cui tutto si ritrova, si riunisce e svanisce.

sabato 3 agosto 2013

La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino




La Grande Bellezza, ultimo film di Paolo Sorrentino, racconta una vicenda  che si svolge intorno al personaggio di Jep Gambardella. Scrittore di un solo libro giovanile, "L'apparato umano", giornalista di costume, critico teatrale, opinionista tuttologo,trasferitosi a Roma in giovane età come un novello vitellone Jep rifluisce presto nel girone dantesco del mondo borghese diventandone il cantore supremo. Trascorre così le proprie giornate o, meglio, nottate, frequentando i salotti "bene" e "culturali" della buona società romana. Tutto l'ambiente con cui egli via via si trova a contatto lo disgusta , ma con il disgusto ci convive, se non rassegnato, sicuramente distaccato e disincantato egli accetta  una realtà popolata da individui grotteschi. Falsi, opportunisti , fintamente intellettuali o colti, perchè alla mancanza generale di valori ed alla decadenza morale ed esistenziale di quella borghesia che egli frequenta si unisce una pochezza ed una scarsità di interessi e di preparazione culturale tali da fare raccapricciare .
Jep Gambardella ci guida così in questo viaggio all'interno di un mondo privo di morale, popolato da persone "che contano" e che basano le loro vite sull'apparenza, ma che in realtà vivono sull'orlo della disperazione, senza un vero scopo da perseguire, così come "i trenini delle feste, che sono belli perché non vanno da nessuna parte".
Ecco allora che si materializza sotto i nostri occhi una galleria assurda di personaggi che emergono e spiccano in questa  dolce vita romana  . Dalla figura dell'artista contemporanea , una sorta di Marina Abramovic che compie una performance picchiando la testa contro il muro che si dice ispirata dalle vibrazioni universali le quali poi, si viene a comprendere, sono più volgarmente riconducibili alle sue personali delusioni amorose; alla figura della scrittrice intellettuale comunista e impegnata , famosa da giovane più per le sue attività erotiche nei bagni dell’università che per la sua penna, la quale si è costruita una carriera di scrittrice in quanto è divenuta amante del segretario del Partito. Ognuno di questi personaggi ha un lato oscuro , un neo di disperazione personale da nascondere dietro la facciata dell'ostentazione mondana.
Alla fine di questo viaggio  Jep ritroverà  la sua parte di verità , conoscerà la sua piccola rivelazione . Solo attraverso il ritorno concreto alle origini, mai dimenticate e spesso ricordate e rivissute attraverso l'immaginazione, si può sperare di attingere quel minimo di verità che sta oltre il bla bla della vita sociale di tutti i giorni. Sono proprio le origini il solo e vero punto da cui ripartire, per riscoprire  una realtà incontaminata che funge da unica ancora di salvezza per il presente. Arrivato a questa comprensione Jep avrà finalmente la forza per iniziare a scrivere quel romanzo  che aveva sempre progettato di realizzare ma mai iniziato.
Diciamo subito per sgombrare il campo dalle polemiche, che “La Grande Bellezza”  è uno di quei film che si possono apprezzare meglio se si possiede una comprensione della storia del cinema. Infatti oltre ad avere il pregio innegabile di essere stato girato su una sceneggiatura originale dello stesso Sorrentino e di non essere tratto da un romanzo, è un'opera ricca di citazioni letterarie e cinematografiche che si possono ritrovare in ogni sequenza.
La prima cosa che viene in mente agli spettatori minimamente accorti  è indubitabilmente il richiamo alla “Dolce vita” di Federico Fellini. Anche il linguaggio cinematografico, con il suoi slittamenti di senso, le sue metafore, i suoi momenti di visionaria complicità sembra adeguarsi a quello del grande regista riminese. Forse , però, una cosa distingue Sorrentino da Fellini, ne “La grande bellezza” manca infatti qualsiasi forma di comprensione umana nei confronti dei personaggi che popolano la scena mondana di questa Roma decadente di inizio secolo, manca quella pietas che oscillava tra comprensione e complicità che era propria dei personaggi di Fellini. Cinquanta anni sono passati e tutto sembra essere lentamente scivolato verso un estetismo decadente senza alcuno scopo . Insomma Sorrentino sembra un po' Fellini , ma un Fellini che ha letto Guy Debord e le sue massime sulla società dello spettacolo . Tutto il bel vivere rappresentato nel film infatti, non è altro che una degradazione dell’ “avere” in “apparire” e il messaggio che ne emerge  è essenzialmente uno solo: l’incessante giustificazione   dell' esistente, cioè dello spettacolo stesso.
Una menzione particolare spetta poi alla straordinaria interpretazione di Tony Servillo il quale dà vita a quella straordinaria figura di esteta che è Jep Gambardella con sapienza e misura. Un personaggio , questo,  sempre  in bilico tra lo squallore del presente e la purezza di un passato anelato e  da recuperare. 

martedì 2 luglio 2013

Tutti pazzi per l'Invalsi.


Nome in codice “Invalsi”, la sigla così poco rassicurante è da alcuni anni il terrore di tutti gli studenti e i docenti italiani. Un mostro che mette in campo i suoi tentacoli per stabilire se il docente ha lavorato sufficientemente bene oppure se gli alunni siano preparati e abbiano competenze sufficienti per affrontare il mondo . In realtà se si provano a guardare le cose un po' più da vicino la paura svanisce e tutto diventa meno misterioso e affascinante forse, ma più volgarmente terreno e realistico. Che cosa è in realtà l'Invalsi? Quali sono le sue reali priorità? Invalsi è una sigla che sta per Istituto nazionale di valutazione del sistema educativo, quello che tanto per essere chiari, prepara i test per valutare il livello base di apprendimento degli alunni delle scuole italiane e la qualità generale del sistema di istruzione . Innocui testi di valutazione? Non proprio. Innanzitutto bisogna dire che dietro questa sigla girano un sacco di soldi. Facciamo un po' di storia perchè, come sempre , è necessario capire da dove si viene per sapere dove si va. L'Invalsi un tempo si chiamava Centro europeo dell'Educazione, una grigia e asettica struttura burocratica interna al ministero e ignota alla maggioranza anche degli addetti ai lavori. Nel 2004 questa struttura ha cambiato pelle, missione e dimensione ed è così diventata un ente di diritto pubblico a suon di decreti ministeriali trasformandosi nel perno delle politiche di valutazione della scuola. I governi che si sono succeduti hanno sognato di farne un potente strumento di valutazione dell'intero sistema scolastico italiano. Un ente centralizzato nell'epoca in cui tutti professavano la necessità improrogabile di una maggiore autonomia scolastica. Così nel 2007 arrivano i primi test in forma sperimentale, mentre dal 2009 questi stessi test entrano nell'esame di Stato di terza media e servono a fornire alle scuole dati sul livello degli apprendimenti dei propri studenti. Dall'anno prossimo sembra certa l' estensione di questi quiz anche all'esame di maturità al posto della terza prova, l'unica peraltro preparata secondo il criterio dell'autonomia dai docenti della scuola.

Ma facciamo un po' di conti. Quanto ci costano questi test? Ufficialmente nel 2012 sono stati spesi 7,4 milioni di euro per somministrare queste prove. Il Miur era infatti partito mettendo sul piatto dell'Invalsi una somma cospicua di denaro, un finanziamento di tutto rispetto di 10,9 milioni di euro. Ora in periodi di crisi, la coperta è corta un po' per tutti e anche questo finanziamento si è ridotto a soli 2,9 milioni di euro. L'invalsi infatti fatica a tirare avanti è stato commissariato e sopravvive da alcuni anni solo grazie a fondi europei . più volte ha rischiato di portare i libri in tribunale . Già nel 2012 il bilancio registrava un disavanzo di 13,1 milioni di euro cui si è riusciti a fare fronte solo con un avanzo temporaneo di amministrazione di 22 milioni di euro.

Da due anni a questa parte è stato nominato un commissario straordinario. Forse credete possa essere un esperto di educazione o un dirigente del Miur? Purtroppo non è così. Il commissario straordinario è Paolo Sestito, direttore generale della Banca d'Italia . Insomma, per dirla in breve, l'Invalsi non è più un appendice del Ministero dell'Istruzione, ma una propaggine del Ministero del Tesoro. Lo si capisce anche guardando lo status dei lavoratori. Oltre il 50% dei dipendenti dell'ente è precario molti addirittura con contratto in scadenza , nel complesso gli assunti e tempo indeterminato, tra collaboratori tecnici e amministrativi non arrivano a 30 persone. Un po' pochi direte voi, per valutare tutti gli alunni delle scuole italiane.

Certo i dipendenti dell'Invalsi si possono consolare guardando fuori dalla finestra . Infatti lavorano nella splendida villa Falconieri di Frascati, un edificio del Seicento riadattato a sede dell'istituto. Peccato che gran parte degli impianti non siano a norma e che di recente sia stato fatto per questo motivo anche un esposto alla Procura della Repubblica. Gli ascensori non funzionano, esiste un solo bagno per tutti i dipendenti , le stanze sono inagibili e decorate da simpatiche infiltrazioni d'acqua. Per questo edificio storico viene pagato un affitto di circa 1200 euro al mese più quaranta mila euro di spese per il riscaldamento (mille euro a dipendente) e 80 mila di spese per la pulizia .

Forse a questo punto, a qualcuno sarà venuto il sospetto che l'Invalsi con la qualità dell'insegnamento abbia poco a che fare , il dubbio, che serpeggia tra i docenti più avveduti è infatti che in questi anni questo istituto si sia trasformato in uno strumento del mani del ministero del Tesoro e della politica per potare i rami secchi della scuola . . Non è un caso che la grande operazione Invalsi coincida in gran parte con gli anni dei grandi tagli alla scuola pubblica avviati a partire dal 2008, tagli che hanno cancellato nel complesso 130 mila posti di lavoro .

Nonostante tutto ciò  molte scuole italiane hanno preso l'introduzione di questi nuovi strumenti di valutazione molto sul serio , molti docenti si sono attrezzati per far fronte al mostro, ed è nata già un'editoria che aiuta i volonterosi ad arrivare preparati al giorno della somministrazione dei famigerati test. Insomma, tutti pazzi per l'Invalsi, mentre la “creatura” del Miur, commissariata, si avvia verso il destino comune a tanti “carrozzoni” di Stato, inaugurati tra fuochi d’artificio e poi lasciati a bordo strada senza benzina e nell’incertezza totale.

lunedì 10 giugno 2013

Progetto cinema : Hitchcock e il cinema noir

Il progetto cinema è un'idea che prende corpo e forma a seguito dell'attività  di laboratorio cinematografico svolta durante l'orario di lezione in classe. Mi sono infatti reso conto che gran parte degli alunni non hanno la minima conoscenza nè nozione di storia del cinema e non sono stati educati alla comprensione dei differenti linguaggi visivi che si sono succeduti durante i vari decenni del Novecento. Il progetto così si propone  di approfondire , per quanto mi è possibile,  la conoscenza di alcuni aspetti  o generi della cinematografia focalizzando l'attenzione , per forza di cose, su alcuni  dei percorsi possibili all'interno della storia del cinema . Ho fatto in modo che la scelta dei percorsi fosse quanto più possibile coerente con ciò che era stato svolto in classe, poichè è capitato alcune volte di parlare del lavoro di Hitchcock è stato normale stabilire che il primo modulo dovesse riguardare   in qualche modo la multiforme attività di questo regista che viene qui riassunta in  opere che si possono, a ben vedere, ritenere fondamentali non solo per la produzione dell'autore  inglese, ma anche  per la  storia del cinema. Il secondo percorso affronta invece un genere ben determinato: il noir o thriller, che dir si voglia, attraverso una serie di opere che, a partire dagli anni Quaranta,  spaziano attraverso i vari decenni del Novecento. Ogni visione di ciascuno dei film di uno di questi percorsi dovrà essere seguita dalla compilazione della medesima scheda di comprensione  usata per la lettura dei romanzi. Per chi fosse curioso e desiderasse approfondire gli argomenti consiglio poi, vivamente almeno la lettura dell'imperdibile libro intervista di Francois Truffaut, il cinema secondo Hitchcock (il più divertente libro di cinema che sia mai stato scritto) , reperibile in tutte le librerie. Un lungo e appassionante dialogo tra i due registi diventato in breve tempo  libro di culto , una lettura indispensabile per chi ama il cinema. Un ultimo avvertimento di carattere tecnico, se durante il download di alcuni film dovessero comparire dei messaggi di errore, chiudeteli e  procedete ugualmente nella procedura e tutto andrà a buon fine.
Buona visione

Progetto Hitchcock 

 

1940 Rebecca, la prima moglie



1946 Notorius



1951 Delitto per delitto



1958 La donna che visse due volte (Vertigo)



1959 Intrigo internazionale



1960 Psycho




Progetto Noir




1944 Vertigine (Laura), Otto Preminger




1950 Viale del tramonto , Billy Wilder



1963 Anatomia di un rapimento , Akira Kurosawa

1970 I senza Nome, Jean Pierre Melville



1988 Frantic, Roman Polansky



2001 Muhlholland drive, David Lynch






giovedì 6 giugno 2013

Compiti estivi e programmi per recupero debiti

E' possibile scaricare l'elenco dei libri per le vacanze estive per le classi prime  . Una volta   completate le letture andrà elaborata una  scheda di lettura  che dovrà essere inviata entro sabato 5 settembre  tramite posta elettronica all'indirizzo compitivacanze838@gmail.com specificato nel file che scaricherete. Per le classi terze invece l'elenco dei libri da leggere è disponibile nel link precedentemente predisposto. Anche per le classi terze ad ogni lettura dovrà seguire l'elaborazione di una scheda di comprensione che andrà inviata sempre allo stesso indirizzo mail entro la data stabilita. I compiti di latino sono invece scaricabili dal seguente link e dovranno essere svolti con le medesime modalità.

Per chi avrà il giudizio sospeso e dunque dovrà riparare un  debito,il programma da seguire per prepararsi all'esame di recupero del debito di italiano  è il seguente, mentre per quanto riguarda il latino  dovrà far riferimento al programma scaricabile da questo link . La prova di recupero  si svolgerà a partire dall'ultima settimana di agosto e consisterà in un analisi di un testo narrativo o in un articolo giornalistico a scelta del candidato, sul modello delle prove già fatte più volte  in classe per quanto riguarda italiano, nella traduzione di un breve brano dalla  lingua latina all'italiano  per quanto riguarda chi avrà il giudizio sospeso in questa disciplina.

Buone vacanze

giovedì 9 maggio 2013

L'educazione siberiana di Gabriele Salvatores

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Un gruppo di ragazzi della tribù dei siberiani cresce e si forma nella Russia più profonda seguendo i dettami e l'educazione che un'antica tradizione impone loro. Un modo di vivere che a noi può sembrare lontano e fuori luogo, ma che, invece, contiene in sé grandi insegnamenti che rompono l'equilibrio su cui si fonda la società moderna. Il primo insegnamento è che il denaro, provenga esso dal bene o dal male, non deve entrare in casa, ma piuttosto essere sotterrato nel giardino: il denaro è impuro. Il secondo insegnamento è che bisogna amare e difendere i più deboli, i "diversi", perché non possono farlo da soli: loro sono "figli di Dio". Il terzo insegnamento è che l'amore è forte sopra tutte le cose, l'amore e il rispetto, nonostante ogni regola: e chi vive il vero amore nel giorno del giudizio riabbraccerà l'amato bene. Possono sembrare regole condivisibili , ma il fatto è che in questo mondo tribale e lontano , i quattro giovani vengono anche iniziati alle rapine e alla condivisione 'comunitaria' della refurtiva e all'uso delle armi . Perché i siberiani non rubano per arricchirsi ma per sostenere la loro piccola società. Nel frattempo tuttavia, il mondo sta cambiando, ad ovest si assiste al crollo del muro di Berlino e le mode e le abitudini occidentali iniziano a far presa anche in questa remota parte di mondo. Sarà tutto ciò che porterà i quattro a rompere il loro legame . Seguire il denaro e la soddisfazione dei propri interessi personali porterà il loro rapporti fino a un inevitabile punto di rottura. Uno di loro morirà annegato nel tentativo di recuperare dal fiume un pianoforte per potere realizzare del denaro, Gagarin verrà risucchiato nell'esperienza dell'uso delle sostanze stupefacenti e finirà per fare violenza alla povera e indifesa Xenjia, una ragazza dal corpo attraente di donna, ma dalla mente ingenua di bambina. Spetterà a Kolima il dovere di vendicare, secondo l'antica legge tribale la violenza subita da Xenjia , sarà lui infatti a uccidere l'amico Gagarin e quindi a fuggire in Occidente in cerca di fortuna.

L'educazione siberiana , tratto dal romanzo di Nicolai Lilin, è un film sull'amicizia ma anche sul lento franare delle antiche regole di convivenza di una società arcaica che a contatto con i cambiamenti ineluttabili del mondo perde i suoi valori per mutarli in sopraffazione e violenza. Forse si fa un torto al regista e agli sceneggiatori chiedendo loro che la trasposizione cinematografica di un romanzo rispetti in pieno lo spirito del testo. E' indubitabile che il film di Salvatores tenda a semplificare la complessità della vicenda , ma , forse, ci si deve rendere conto che un film è un'opera diversa , perchè diversi sono gli strumenti con sui ci trova a dover lavorare. Se è vero che il medium è il messaggio, come diceva McLuhan allora dobbiamo dare atto a Salvatores di aver dato alla vicenda una sua personale direzione . In fondo ciò che il film ci racconta è l'implosione di un mondo in cui la violenza era temperata da una fondamentale lealtà, la sua erosione e il suo scivolamento verso una situazione in cui la violenza diventa solo uno strumento per il soddisfacimento dei propri bisogni e un mezzo per aumentare la propria ricchezza e il proprio prestigio personale. In questo senso il personaggio di Gagarin rappresenta in pieno lo stravolgimento di questi ideali, mentre Kolima , pur restando in fondo fedele al quel mondo antico, sarà alla fine anche lui risucchiato dal fascino lontano dell'Occidente . Il film fatica all'inzio a prendere quota per un eccessiva frammentazione della vicenda , ma poi convince. Ci sono senza dubbio alcuni momenti magici , la scena in cui il grande fiume travolgendo uomini e cose, ma portando con se anche gli ideali di amicizia tra i quattro ragazzi , una scena notturna dall'indubitabile fascino tragico. Ma soprattutto la magnifica scena della giostra, in cui i ragazzi di Fiume Basso, affascinati dalla sensazione di volare sognano per un po' il “mitico Occidente” . Al di là quindi delle polemiche , per una volta mi pare il caso di lasciarsi prendere dalla forza visiva del film, dalla sapienza con cui è costruito. La vicenda non sarà vera, i criminali onesti non esisteranno, il vecchio Kuzya, interpretato da un grandissimo John Malkovich, sarà opera di fantasia. Ma perché negarsi per forza il fascino di un film molto ben fatto?