giovedì 12 giugno 2014

Consigli per le letture estive: i classici

Madame Bovary
Gustave Flaubert (1856)

Emma Rouault è una ragazza di provincia che ha sposato un ufficiale sanitario, Charles Bovary, uomo di mediocre personalità, ottuso e comune. Emma ha una sensibilità acutissima esasperata dalla lettura di libri infaticabilmente da lei divorati. La vita coniugale grigia e vuota nella citta di Tostes, dove il marito esercita la sua professione, contrasta in modo intollerabile con i suoi sogni di una vita lussuosa e aristocratica. Charles decide allora di trasferirsi altrove, nella cittadina di Yonville, anche qui Emma prova un'acuta insofferenza per la gente meschina e ottusa come il farmacista Homais , entusiasta celebratore del progresso, oppure il reazionario curato Bournisien. Emma trova però in Leon , un giovane praticante di un notaio, un anima gemella, un sognatore anche lui frustrato dall'esistenza della provincia, tuttavia , partito Leon Emma ripiomba nella noia e nel disgusto ed è facile preda di un dongiovanni locale Rodolphe, il quale si dimostra meschino e brutale e la delude. Ritrovato Leon allaccia una relazione con lui , ma anche qui subentra ben presto la delusione . Emma comincia a condurre una vita stravagante e dispendiosa indebitandosi con l'usuraio Lhereux . La catastrofe precipita quando l'ufficiale giudiziario procede alla confisca dei suoi beni . Emma prende del veleno e muore dopo atroci sofferenze . Charles , sconvolto dalla morte della moglie , muore con in mano una ciocca dei capelli di Emma. Il romanzo si chiude con il trionfo del farmacista Homais , perfetta immagine della stupidità borghese.

Charles Baudelaire
I fiori del male (1857)

Il capolavoro poetico di Baudelaire colpisce immediatamente per il miscuglio stridente tra elemento basso, osceno, satanico, e l'anelito a una purezza ideale. Sublime e grottesco sono i due poli con cui egli per primo ha dato forma sublime a oggetti appartenenti alla categoria del basso, del brutto. La raccolta presenta una struttura rigorosa, divisa in sei parti. La prima riassume nel titolo, Spleen e ideale, la dualità profonda di tutte le esperienze umane: dualità dell'esperienza dell'artista, diviso tra il volto divino e infernale della bellezza; dualità dell'amore, carnale e maledetto o sublime e spirituale; dualità perfino nell'esperienza della solitudine, nel doloroso colloquio con se stesso. In un crescendo terribile, il poeta si scopre vittima e carnefice. Nella seconda, Quadri di Parigi compare il tema della folla, della città: uno specchio che moltiplica la sofferenza dell'autore, un luogo magico e fantasmatico in cui perdersi e ritrovarsi. Nella terza sezione, Il vino , appare la tentazione dei paradisi artificiali, che si prolunga nella quarta, intitolata significativamente come l'intera raccolta, I fiori del male ma la dissolutezza, il vizio, il peccato non sanno placare il terrore e la disperazione. La quinta, Rivolta, è un grido blasfemo contro Dio. La sesta, La morte rappresenta l'ultimo tentativo, la suprema speranza e insieme l'ultima illusione.

Delitto e castigo
Fiodor Dostoievskij (1866)

Raskolnikov , giovane studente a Pietroburgo, uccide una vecchia usuraia e la sorella. La motivazione del delitto è nelle idee del giovane il quale ritiene esistano uomini superiori che hanno il diritto di violare le leggi morali arrivando sino al delitto se le grandi idee che essi aspirano a realizzare lo richiedono . Raskolnikov uccide per provare a se stesso di essere uno di questi uomini superiori, tuttavia dopo il delitto è assalito dal rimorso e dall'ossessione di essere scoperto. Infatti il giudice Porfirij ha intuito la sua colpevolezza ma indugia ad arrestarlo perchè ha intuito che presto o tardi Raskolikov si costituirà. Al timore di essere scoperto si aggiungono nella vita del protagonista altri timori . La sorella Dunija , insidiata da un essere perverso, giunge a Pietroburgo e decide di sposare Luzin , uomo ricco ma meschino. Raskolnikov vive anche a contatto con altri relitti umani: l'ubriacone Marmeladov, la moglia Katerina Ivanovna isterica e semifolle, la figlia Sonja che si prostituisce per sfamare i suoi. Proprio Sonija, creatura dolce e pura, raccoglierà da Raskonikov la confessione del delitto e lo spingerà a costituirsi

I Malavoglia
Giovanni Verga (1881)

La famiglia Toscano detta Malavoglia vive ad Aci Trezza ed esercita la professione del pescatore da generazioni , possiedono una barca, la Provvidenza, che consente loro una vita relativamente tranquilla. Nel 1863 il giovane 'Ntoni, figlio di Bastianazzo e nipote di padron 'Ntoni, deve partire per il servizio militare . La famiglia si trova in difficoltà perchè privata della sua forza lavoro . A ciò si aggiunge una cattiva annata nella pesca e il fatto che la figlia, Mena, abbia bisogno di una dote per sposarsi. Padron 'Ntoni per superare le difficoltà pensa di intraprendere un piccolo commercio. Compra a credito dei lupini per rivenderli in un porto vicino. Tuttavia la barca naufraga nella tempesta, Bastianazzo muore e il carico va perduto. I Malavoglia si trovano di fronte al debito da pagare e qui iniziano una serie di sventure: la casa viene pignorata, Luca , il secondogenito , muore nella battaglia di Lissa, la madre , Maruzza, è uccisa dal colera, la Provvidenza, recuperata e sistemata naufraga ancora una volta. Il nucleo familiare a poco a poco si disgrega . 'Ntoni che ha conosciuto la vita delle grandi città dove ha fatto il servizio militare non si adatta più alla vita di stenti del pescatore , comincia a frequentare l'osteria, è coinvolto nel contrabbando e finisce per dare una coltellata alla guardia doganale. Al processo ottiene una condanna mite , ma la sorella Mena a causa del disonore a cui è stata sottoposta la famiglia, non può più sposare compare Alfio . Nel frattempo il vecchio padron 'Ntoni muore di stenti all'ospedale. Solo l'ultimo figlio, Alessi, riesce a riscattare la casa del nespolo e a continuare il mestiere del nonno.

Il ritratto di Dorian Gray
Oscar Wilde (1891)

Dorian Gray è un giovane bellissimo di cui il pittore Basil Hallward sta eseguendo il ritratto. Questo fatto desta l'attenzione di Lord Henry Watton il quale rivela a Dorian il senso profondo della bellezza. Lasciandosi sedurre dalle teoria di Lord Henry Dorian si abbandona ai più sfrenati piaceri della vita , tuttavia, per uno strano sortilegio, ha ottenuto di poter conservare intatto l'aspetto fisico, mentre si deturpa e invecchia al posto suo  il suo ritratto. Rimproverato duramente da Basil Hallward , lo uccide. Il ritratto assume così fattezze sempre più oscene e Dorian , per far tacere l'atto di accusa della sua coscienza, lo squarcia con un coltello. A questo punto Dorian muore, trasformandosi nel cadavere di un vecchio disgustoso, mentre il ritratto riprende il suo antico splendore conservando intatta l'antica bellezza di Dorian. Il valore assoluto e eterno dell'arte trionfa su tutte le bassezze della vita.

Senilità
Italo Svevo (1898)

Emilio Brentani vive di un modesto impiego a Trieste presso una società di assicurazioni. L'insoddisfazione della propria esistenza lo porta a cercare godimento in un'avventura sentimentale che egli crede facile e breve con una ragazza del popolo, Angiolina . Emilio si propone semplicemente di divertirsi senza impegno, in realtà si innamora perdutamente della ragazza al punto che finisce per trasformarla nella sua fantasia in una creatura angelica. La scoperta della vera natura di Angiolina che ha numerosi amanti e si rivela essere cinica e bugiarda scatena la sua gelosia, ma egli non riesce a separarsi da lei e ogni tentativo fatto per allontanarsi lo getta in uno stato di prostrazione. Nel frattempo la sorella di Emilio, Amalia, vive un'avventura parallela e analoga alla sua, la grigia zitella si innamora di Stefano Balli un affascinante artista dongiovanni, ma non avendo il coraggio di rivelare i propri sentimenti trova appagamento nel mondo dei sogni. Accortosi di tutto ciò Emilio allontana Stefano Balli da casa sua , ma in tal modo distrugge la vita della sorella. Amalia cerca l'oblio nell'etere e infine soccombe per una polmonite. Emilio lascia il capezzale della sorella per recarsi da Angiolina deciso ad abbandonarla definitivamente, ma scopre l'ennesimo tradimento, si lascia trasportare dall'ira e la insulta violentemente. Dopo la morte di Amalia, Emilio torna a chiudersi nel guscio della sua senilità guardando il mondo con gli occhi di un vecchio.

Fu Mattia Pascal
Luigi Pirandello (1904)

Dopo la morte del padre, che aveva fatto fortuna al gioco, la madre di Mattia sceglie di dare in gestione l’eredità del marito a Batta Malagna, amministratore poco onesto che deruba giorno per giorno la famiglia Pascal. Impoverito dalla mala gestione dell'eredità paterna, il protagonista deve impiegarsi come bibliotecario e vivere con la moglie a casa della suocera, donna arcigna e che lo disistima profondamente. Non passa molto tempo che la vita matrimoniale diventa insopportabile e, dopo la perdita di entrambe le figlie , Mattia decide di partire in direzione Montecarlo, per tentare di arricchirsi al gioco. Le sue speranze vengono esaudite: il protagonista vince una somma considerevole alla roulette. Si rimette così in viaggio verso il paese natio, durante il viaggio in treno, però, accade l’imprevedibile: Mattia legge sul giornale la cronaca di un suicidio avvenuto a Miragno, e scopre con enorme stupore di essere stato identificato nel cadavere dello sventurato già in stato di putrefazione e quindi poco riconoscibile. Dopo un primo momento di totale smarrimento, decide di cogliere l’occasione per fuggire da quella vita poco entusiasmante che lo attende a casa. Abbandonata l'identità di Mattia Pascal il protagonista adotta il nuovo nome di Adriano Meis. Adriano si stabilizza a Roma, dove prende in affitto una stanza dal signor Paleari. Qui però il protagonista si scontra coi limiti intrinseci di un’esistenza al di fuori delle convenzioni sociali: non possedendo documenti né un’identità riconosciuta, non può denunciare un torto che gli viene fatto - nello specifico, un furto - e, cosa ben più grave, non può sposare la figlia del padrone di casa, Adriana, di cui è nel frattempo s'è innamorato. Frustrato dalla sua condizione, decide di rinunciare anche all'identità di Adriano Meis, di cui inscena il suicidio e di riprendere la vecchia identità, facendo "risorgere" - per così dire - Mattia Pascal. Tornato a Miragno, Mattia trova però una situazione ben diversa da quella che aveva lasciato: sua moglie ha sposato un amico di vecchia data, Pomino: inoltre, i due hanno pure avuto una figlia. Mattia è dunque escluso, può solo riprendere il suo precedente impiego di bibliotecario ritirandosi in una vita condannata al senso di estraneità dal mondo, la cui unica distrazione è la visita saltuaria alla propria tomba.

Alberto Moravia
Gli Indifferenti (1929)


I fratelli Carla e Michele Ardengo sono due giovani incapaci di provare veri sentimenti, in balia della noia e dell'indifferenza di fronte al declino sociale ed economico della loro famiglia. Mariagrazia, la madre rimasta vedova, trascorre una vita abitudinaria . Nel giorno del ventiquattresimo compleanno di Carla, Leo Merumeci (l'amante della madre Mariagrazia) tenta di approfittare della giovane, facendola ubriacare. Il tentativo però fallisce perché Carla si sente male e vomita. Mariagrazia intanto, visto che l'amante la trascura, è convinta che egli abbia un'altra donna e senza rendersi conto della situazione pensa che questa sia la sua amica Lisa. Lisa è invece invaghita del giovane Michele che, come sua sorella Carla, non è che un debole: consapevole che Leo circuisce sua madre per impossessarsi della loro villa di famiglia, è incapace di reagire. Michele s'accorge dell'attrazione che Lisa prova per lui ma si lascia passivamente corteggiare. Quando alla fine pare deciso ad affrontare finalmente Leo per vendicare l'onore familiare. Comprata una pistola, si reca a casa sua con l'intenzione di sparargli ma ne esce umiliato e perdente, poiché gli spara dimenticandosi di caricare l'arma. Per evitare che la villa sia venduta a un miglior offerente, Leo chiede a Carla di sposarlo. Carla, nonostante lo disprezzi e non lo ami, è attratta dall'idea di una nuova vita benestante e borghese che assicuri il benessere a se stessa, alla madre ed al fratello. Con freddezza accetterà la proposta di matrimonio, rinunciando a qualsiasi sentimento. 
 
La nausea
Jean Paul Sartre (1938)

Il romanzo ha la forma di diario tenuto dal protagonista, Antoine Roquentin, un intellettuale giunto in una città di provincia per compiere delle ricerche storiche. La registrazione diaristica prende le mosse da uno strano malessere che si manifesta in lui: un disgusto, una nausea che lo prende dinnanzi gli oggetti più comuni, un ciotolo, un foglio di carta, la maniglia della porta. Questa nausea, presentandosi in crisi ricorrenti sconvolge la vita dell'eroe che si sente come svuotato del suo passato con cui gli sembra di non avere più rapporti. Ciò gli impedisce anche di scrivere, perchè il passato storico su cui indaga gli appare del tutto vano e inconsistente. Il malessere lo porta a spiare coloro che lo circondano, le persone normali , la loro vita quotidiana e i loro gesti banali gli appaiono disgustosi, in particolare quelli dei buoni borghesi perfettamente soddisfatti di sé. Spera di trovare scampo dalla nausea esistenziale rivedendo la sua vecchia fidanzata Anny, ma è un'illusione che viene vanificata dall'incontro con lei. Al momento di lasciare la città di provincia Roquentin è colto da un'idea confusa , forse potrà trovare salvezza nella lettura di un libro, non di storia, ma di pura immaginazione perchè solo così si può dare un senso a una vita che non ne ha.

 
La luna e i falò
Cesare Pavese (1950)

Il narratore, un trovatello cresciuto in un paese delle Langhe e soprannominato Anguilla, ritorna nei luoghi d'origine a distanza di anni, dopo essere emigrato e avere fatto fortuna in America. Riaffiorano così nella memoria gli anni dell'infanzia e della giovinezza, dopo che era stato accolto ed allevato da una povera famiglia, nel «casotto» sulla collina di Gaminella. Ma le persone da lui conosciute sono scomparse e i luoghi stessi sembrano mutati. È rimasto solo Nuto, il compagno di un tempo, con cui vengono rivissute le vicende del passato, quando Anguilla, passato al servizio di un ricco possidente, il sor Matteo, si recava alle feste dei paesi vicini, dove Nuto suonava il clarino. La presenza dell'amico, più vecchio e posato, si era rivelata decisiva: Nuto gli aveva insegnato molte cose, dandogli il suo sostegno e aprendogli gli occhi di fronte alle dure realtà della vita. Anguilla viene informato delle sventure che hanno colpito le figlie del sor Matteo, in particolare la più giovane, Santa, che è stata uccisa dai partigiani. Ma neppure il dopoguerra ha portato la pace: il rinvenimento di alcuni cadaveri offre l'occasione per rinfocolare gli odi e le divisioni di parte. Nel frattempo il protagonista ha conosciuto Cinto, un povero ragazzo storpio, che abita adesso nel «casotto» della Gaminella ed è costretto a subire i maltrattamenti del padre, il Valino. Questi, vittima della miseria e colpito da un'improvvisa crisi di follia, dà fuoco all'abitazione; solo Cinto riesce a salvarsi, assistendo nascosto alla scena, pronto a difendersi con il coltello che gli ha regalato lo stesso Anguilla, al quale non rimane altro da fare che abbandonare il paese, dopo aver affidato a Nuto l'avvenire di Cinto. Il proposito di sistemarsi definitivamente nella terra d'origine è dolorosamente fallito.

Quer pasticciaccio brutto de via Merulana
Carlo Emilio Gadda (1957)

Nella primavera del 1927 a Roma, in uno stabile signorile di via Merulana, soprannominato "er palazzo dell'oro" perché abitato da agiati borghesi, sono commessi due delitti: viene rapinata la Contessa Menegazzi e pochi giorni dopo, sullo stesso piano nell'appartamento di fronte, viene assassinata la dolce e malinconica Liliana Balducci, una signora ancor giovane e bella afflitta da un frustrato desiderio di maternità. Le indagini vengono affidate al dott. Ciccio Ingravallo, funzionario molisano della squadra mobile di Roma, celibe, introverso, amico dei Balducci e tremendamente scosso dalla morte della signora. Le ricerche si orientano a collegare l'omicidio con la precedente rapina, anche perché dall'appartamento dei Balducci sono spariti gioielli e denari. Ingravallo decide il fermo di un cugino di Liliana, Giuliano Valdarena, scopritore del delitto, che la signora negli ultimi tempi aveva circondato di affetto e attenzioni come un figlio affetto di cui Valdarena aveva approfittato per estorcerle regali costosi. Valdarena può però esibire un alibi di ferro. Le indagini sul furto in casa Menegazzi, seguendo la pista di un biglietto tranviario dei Castelli Romani, conducono intanto il commissario nel mondo del sottoproletariato dell'estrema periferia romana. A Marino si indaga su una tintoria, di proprietà dell'equivoca Zamira Pacori, centro di traffici illeciti e ritrovo di giovani prostitute, tra cui una ex cameriera dei Balducci. In una casa della campagna romana si ritrovano i gioielli rubati. Ingravallo ricostruisce una complessa trama di responsabilità criminali e arresta per la rapina in casa Menegazzi un giovane, che però si rivela innocente riguardo all'omicidio Balducci. Le ricerche portano il commissario fino all'individuazione della possibile colpevole del delitto in una delle tante ragazze che Liliana Balducci teneva in casa come domestiche, o meglio come figlie, per cercare di lenire la sua ansia di maternità. Tina messa alle strette dall'interrogatorio di Ingravallo si grida innocente e il delitto si configura sempre più come un inestricabile pasticciaccio al quale il romanzo non da soluzione.

Italo Calvino
Se una notte d'inverno un viaggiatore (1979)

Il libro è costruito intorno alle  frasi iniziali di dieci romanzi diversi. In questi romanzi s’imbattono un Lettore e una Lettrice (Ludmilla), che stanno cercando, ma invano, di ritrovare il vero inizio di un libro da loro separatamente acquistato esso infatti si era rivelato difettoso per un errore di rilegatura, le pagine si ripetono sempre uguali e  quando ormai si stavano appassionando alla storia  questa ricominciava da capo . Il tentativo di cambiare la copia non serve a nulla: infatti la casa editrice ha confuso l’ultimo romanzo di Calvino con quello di uno scrittore polacco, di cui il Lettore comincia a leggere l’inizio: “fuori dall’abitato di Malbork…”. Il lettore non si rassegna. Si reca in università, dove un professore di cimmerio, misteriosa lingua morta, gli sottopone un altro incipit: Sporgendosi dalla costa ascesa (capitolo 3). Quindi il Lettore partecipa a un gruppo di studio sul romanzo rivoluzionario Senza temere il vento e la vertigine (capitolo 4). La catena dei tentativi e degli equivoci continua, senza che il Lettore possa concludere neppure uno dei romanzi che comincia a leggere. Nel corso delle sue ricerche s’imbatte nello scrittore di best sellers Silas Flannery (autore, pare di uno o due romanzi cominciati), che ha smarrito la vena creativa e la fiducia nello scrivere. Flannery è innamorato della Lettrice, che lo ha invece respinto. S’imbatte anche nel falsario Ermes Marana, il cui scopo è dimostrare che dietro la pagina scritta c’è il nulla, il mondo esiste solo come artificio, finzione, malinteso, menzogna. Alla fine della sua odissea libraria, il Lettore approda in una grande biblioteca, in cui cerca ancora inutilmente i dieci libri. Infine decide di sposare Ludmilla; i due vivranno felici e contenti e leggendo tantissimo. 
Il capitolo 1 e tutti i capitoli dispari di Se una notte d’inverno un viaggiatore narrano (in seconda persona) come si comporta il Lettore che vuole leggere il seguito della storia. I capitoli pari, invece, sono capitoli iniziali dei libri che il lettore cerca di leggere: si tratta di dieci inizi diversi di sempre nuovi romanzi, che restano ogni volta interrotti. Essi si possono considerare anche come altrettanti (brevi) racconti compiuti.




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