martedì 10 dicembre 2013

Storia del rock: dalla New Wave alla No Wave

Il rock degli anni 80


Non è facile parlare delle mille sfaccettature di cui si è colorato il rock negli anni 80, infatti esistono molteplici pubblicazioni per quanto riguarda la storia della musica rock negli anni Sessanta e nell'inizio degli anni 70, ma pochi critici si sono interessati ad approfondire e a descrivere un periodo così fervido e interessante per la musica rock come quello degli anni 80. Trascurando i preamboli eccessivamente tediosi dobbiamo dire che per iniziare a raccontare di questi anni dobbiamo partire da un anno fatidico , il 1976. Il 1976 è stato infatti un anno basilare per lo sviluppo della musica rock . La diffusione di etichette discografiche indipendenti e la comparsa di nuovi gruppi fecero rivitalizzare il panorama musicale al punto da arrivare a una e vera e propria rivoluzione nel modo di suonare e produrre musica , le vecchie star del rock furono velocemente dimenticate in favore dei nuovi musicisti in grado di affrontare nuovi temi e di stabilire diversi e più moderni metodi di composizione e di esecuzione . Si trattò di un vero e proprio Rinascimento del rock. Le vecchie star come David Bowie , icona falsamente trasgressiva della società borghese, oppure le sonorità vellutate della West Coast e del Southern rock vennero velocemente accantonate.
Nella prima metà degli anni  70 il rock alternativo era sopravvissuto soprattutto grazie al fenomeno tutto tedesco della musica cosmica e del Krautrock e grazie a  un certo progressive legato in modo particolare alla scuola inglese di Canterbury, la cui musica colta e intellettuale era riuscita a sfornare dischi capolavoro a ripetizione . Si trattava tuttavia di fenomeni piuttosto localizzati e comunque lontani dai gusti delle masse , tanto che furono per grande tempo ignorati dai non addetti ai lavori. A partire dal 1976 si manifestò un cambiamento radicale nel fare e nel fruire musica, caddero soprattutto quelle barriere che avevano determinato una distinzione netta negli anni precedenti tra un arte intellettuale e una popolare, una musica progressista e una conservatrice. Nel 1976 un intraprendente esercito di appassionati permise alla musica rock di emanciparsi dal potere della grandi major discografiche e di inventare un sistema diverso di produzione attraverso l'uso di etichette indipendenti e tramite il sistema della auto produzione
L'esplosione creativa che ne seguì fu paragonabile a quella che si era manifestata negli anni 60, ma in un contesto sociale e culturale profondamente mutato . Non esisteva più la guerra del Vietnam non c'era più l'ottimismo creativo e un po' ingenuo degli anni del boom economico , i giovani a metà degli anni 70 erano diffidenti nei confronti della società del mondo, della politica e non pensavano certo di poter cambiare le cose con la musica o con una canzone , l'assenza di un personaggio o di un evento contro cui protestare inibiva qualsiasi volontà contestatrice . Gli effetti della crisi petrolifera si facevano sentire e le certezze sul presente ma soprattutto sul futuro erano decisamente andate in pezzi . La violenza e la corruzione imperversavano . Nel 1976 gli Stati Uniti avevano un tasso di criminalità dieci volte più alto di quello europeo. In questo contesto la coscienza collettiva era frustrata e risultava difficile credere in un modo migliore o inseguire utopie da realizzare , tanto che i primi anni 70 avevano visto il prevalere dell'indifferenza nei confronti dell'impegno politico e sociale. I giovani degli anni 70 crebbero in un ambiente in cui l'unica prospettiva era seguire un percorso predeterminato che comprendeva dei buoni studi in ottime scuole  , la laurea e una soddisfacente carriera a livello professionale. Questo insieme di circostanze generò un umore esistenziale represso e oscuro tra gli adolescenti americani di quegli anni e una strana forma di spleen e di noia che assumeva la forma del vero e proprio malessere esistenziale. 
I musicisti rock che vennero alla luce nel fatidico 1976 espressero appieno tutti gli umori di quella generazione. New York fu la capitale di questa nuova ondata di cantanti e musicisti , alla fine vennero identificati come punk , termine che si potrebbe tradurre con l'italiano teppista e comunque che sta indicare un poco di buono, una persona su cui non si può certo fare affidamento secondo i parametri ufficiali dei valori della società di quegli anni . Senonchè questi “punk” erano spesso studenti universitari, a volte semplici disadattati, spesso musicisti consci dei loro mezzi e della loro volontà espressiva. La diffusione del fenomeno punk fu rapida in tutto il mondo occidentale probabilmente perchè il movimento incarnava perfettamente i sentimenti e gli ideali di un'epoca. I punk non erano pacifisti idealisti come gli Hippie ma si atteggiavano a volgari contestatori, erano asociali alla continua ricerca dell'eccitamento estremo, facevano del loro stesso modo di vivere, del modo di vestirsi una forma di protesta e di contestazione ai valori della società borghese. I loro idoli erano Lou Reed, Jim Morrison e in genere tutti i poeti maledetti della musica rock. 


La new wave di New York 

I Television
New York e in particolare Manhattan furono il primo palcoscenico di questa piccola rivoluzione musicale e di costume . I primi profeti del nuovo verbo furono Richard Hell, Patty Smith , Tom Verlaine e il suo gruppo i Television. A ben vedere questi musicisti non proponevano nulla di straordinariamente nuovo, in fin dei conti si limitavano a suonare rock and roll, ma lo facevano in un modo così eccentrico e diverso da catturare i giovani della loro generazione. Senza dubbio si deve dire che agli inizi i cantanti e i gruppi di questo movimento erano lontani dal mondo patinato dello show business , non si atteggiavano a divi e non avevano pose da eroi, erano semplicemente loro stessi, ed esprimevano attraverso le loro canzoni il malessere di una generazione con la voce di chi si sente semplicemente come uno di loro . 
La cantante e poetessa Patty Smith fu la prima a incarnare questo nuovo spirito del musicista maledetto e ricco di messaggi da comunicare. Le musiche dell'album Horses (1975) sono ancora abbastanza acerbe, ma accompagnano testi che costituiscono una rivelazione per la complessità e la profondità , già tuttavia in Radio Ethiopia (1976) la Smith aggiunge al suo repertorio veri e propri numeri di rock and roll con testi urlati in modo selvaggio e discinto in un registro allo stesso tempo isterico ed enfatico che si fa strada sopra una musica in continuo crescendo . Sono confessioni di frustrazione e alienazione che diventano racconti epici che colpiscono gli adolescenti di un'intera generazione 
Se Patty Smith può essere considerata la poetessa della new wave, senza dubbio Richard Hell ne è la voce profetica. Richard Hell aveva formato nel 1971 un gruppo con Tom Verlaine chiamato Neon Boys senza tuttavia riuscire ad emergere dall'undergound di New York . Formò successivamente i Voivods con il chitarrista Richard Quine che riuscirono nell'intento di dare voce al malessere di una generazione. La loro canzone Blank Generation (1976) può essere considerata il manifesto di un'epoca allo stesso modo in cui My Generation lo fu per la generazione dei Mod .Gli ululati nevrotici di Hell sopra i riff lancinanti di chitarra veicolano bene questo senso di malessere e di ribellione . I testi mescolano immagini in libera e visionaria associazione caricando le parole di una forte componente di nichilismo e ansia esistenziale 
Richard Hell fu determinante anche per la nascita dei Television il complesso di Tom Verlaine e Richard Lloyd che prese origine dai Neon Boys. Nel 1977 esce Marquee Moon, l'album di esordio dei Television. E' un lavoro di importanza capitale dal punto di vista musicale in quanto definisce l'estetica strumentale della new wave, quell' estetica che caratterizzerà un intero periodo . Toni acidi e mistici, melodie inquietanti e caracollanti cantate in modo sempre poco ortodosso  si librano sopra improvvisazioni strumentali dissonanti dilatando la forma canzone . Un lavoro straordinario la cui importanza nella storia della musica rock può essere paragonata agli album dei Velvet Undergound. Tom Verlaine e Richard Lloyd reinventano totalmente la tecnica della chitarra rock facendo propria la maniera in cui si suonano i sitar indiani . L'album è seguito da altre due perle che ne rappresentano in qualche modo la diretta continuazione Adventure (1978) e ben 14 anni dopo Television (1992) lavori che segnano una pietra di paragone fondamentale per lo sviluppo della new Wave. In seguito Tom Verlaine diventò uno dei cantori più intelligenti della blank generation, i suoi album soprattutto Tom Verlaine (1979), Dreamtime (1981) Words from the front (1982) portano avanti il discorso iniziato con i Television . Ogni canzone è scolpita all'interno di strutture dai ritmi irregolari, sostenuta da riff di chitarra dissonanti e melodie frammentarie che creano atmosfere oniriche dall'intensità quasi religiosa.
Tuttavia il gruppo che avrebbe avuto a livello commerciale e di immaginario collettivo il maggiore impatto a livello mondiale furono i Ramones i quali non facevano altro che suonare un rock an roll piuttosto primitivo a velocità notevolmente accelerata. I Ramones sono un gruppo dalle limitate o pressochè assenti ambizioni artistiche, tuttavia era proprio quello che molti  giovani di quella generazione in quegli anni stavano attendendo, un gruppo che suonasse una musica elementare senza le complessità barocche  del progressive  . Ispirandosi ai New York Dolls i Ramones nel loro primo album Ramones (1976) infilano una serie di brevi canzoni demenziali tra lo stupido e l'ironico  . Rocket to Russia (1977) resterà il loro disco meglio riuscito . Si tratta di uno strampalato catalogo di canzoni che vanno a pescare nel periodo delle origini del rock e frequentano ecletticamente  tutti gli stili possibili, dal rock and roll alla musica surf, dal  Mersey beat alle melodie dei gruppi vocali,  tutto viene rifatto e fagocitato in un immenso calderone con ironia clownesca. Le vere intuizioni dei Ramones non furono tuttavia di carattere musicale, essi rappresentarono agli occhi delle generazioni dell'epoca anche uno stile di vita una vera e propria filosofia riassumibile nell'icastico motto del disimpegno  per eccellenza “I don't care” o in slogan demenziali del tipo “Hay ho let's go”. 


La no- Wave 

Nick Cave e Lydia Lunch
Nel 1978 Brian Eno compilò un'antologia intitolata No New York che racchiude i più interessanti rappresentati di quel movimento che è stato codificato con il nome di No Wave. La No Wave era nata come reazione alla forma canzone tradizionale e come rigetto rispetto alla eccessiva commercializzazione dei cantanti e dei gruppi della New Wave, ma era qualcosa di più di tutto questo. La No Wave infatti esprimeva soprattutto la solitudine l'abbandono di una generazione che stava soffocando per mancanza d'affetto e di attenzioni. I cantanti della di questi gruppi urlano dentro il microfono per farsi ascoltare per fare emergere la loro flebile voce dal rumore assordante della metropoli ed eseguono canzoni che non sono altro che esplosioni di chitarre scordate e distorte condite da urli schizofrenici e percussioni spastiche 
I Teenage Jesus and the Jerk furono il gruppo più rappresentativo della No Wave , le loro canzoni non duravano in media più di un minuto, ma erano un'esplosione di istinti bestiali. Lydia Lunch urlava dentro il microfono tutta la sua rabbia su un sottofondo di chitarre malamente suonate e cacofoniche , la loro musica è assimilabile a un delirio primitivo e antimelodico che esprime il nichilismo annoiato di una generazione di adolescenti. Il cattivo gusto e l'imprecisione dell'esecuzione esprimevano appieno questa angoscia che si rifiutava anche di impadronirsi dei mezzi del mestiere ma usava il microfono come amplificatore sconnesso di un male esistenziale di una solitudine e di un 'indifferenza non facilmente colmabili. 
Lydia Lunch continuò in seguito ad elaborare quell'idea di fondo . Queen of Siam (1980) è il suo primo album da solista in cui la Lunch si getta nell'esecuzione di una serie di canzonette che sono la parodia della melodia pop e in cui lei volutamente si erge a cantante infantile e capricciosa agli antipodi della moralità borghese corrente . Nel album 13.13 (1982) che la affermerà a livello internazionale la Lunch canterà l'alienazione , la nevrosi e la paranoia facendo delle canzoni degli incubi di strada cantati da una ragazza cresciuta troppo in fretta , degli psicodrammi di un'adolescente terrorizzata dalla vita. Il suo capolavoro è tuttavia The agony is the ectasy (1982) che rievoca atmosfere acid rock. 
I Mars realizzarono solo un EP nel 1980, ma nel corso della loro breve carriera produssero il “muro di rumore” definitivo. Le loro canzoni erano l’equivalente in musica del gas nervino, delle radiazioni nucleari. Non si trattava solo di distorsione improvvisata, quanto di vera e propria cacofonia anarchica. Il cantante vomitava fonemi indecifrabili mentre gli strumenti venivano orribilmente strapazzati e percossi.
La chitarra atonale di Arto Lindsay e le percussioni di Ikue Mori diedero ai DNA . I loro vortici dissonanti rievocavano i peggiori incubi concepiti da Captain Beefheart e Frank Zappa.
Con questi musicisti la regressione dai raduni oceanici di Woodstock alla sfera privata raggiunse la dimensione di camerette strette e buie nelle quali adolescenti abbandonati a sé stessi compivano rituali terribili di auto-flagellazione morale. La no-wave mostrò il subconscio della new-wave attraverso un campionario delle depressioni e delle frustrazioni dell’individuo moderno, un terrificante affresco di mostri .

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