Habemus papam (Ita, Francia, 2011) di Nanni Moretti; con Michel Piccoli, Jerzy Stuhr, Renato Scarpa, Franco Graziosi, Camillo Milli, Roberto Nobile, Ulrich von Dobschütz, Gianluca Gobbi, Nanni Moretti, Margherita Buy
Cosa succede quando non si sente più la forza di continuare a recitare, quando non si ha più la voglia di sostenere la parte che ci hanno cucito addosso? Cosa accade quando capiamo che è giunto il momento di gettare la maschera per essere veramente noi stessi? Queste sono le domande che ci pone il nuovo film di Nanni Moretti Habemus papam. La trama, forse liberamente ispirata un po' alla vicenda di Celestino V un po' a quella di papa Luciani, è poco più che un pretesto . Durante un conclave viene designato papa un cardinale che non era tra i pronosticati della vigilia. Subito manifesta il suo terrore di assumere l'importante carica, terrore che diventa panico di essere inadeguato al ministero per il quale è stato scelto . L'esile vicenda si stempera spesso in commedia . Ce n'è per tutti nel film di Moretti dai giornalisti superficiali e incapaci che usano le parole senza saperne il significato e danno le notizie senza avere capito ciò che è successo, agli psicanalisti che pensano di risolvere i problemi dell'uomo costringendoli dentro delle formule precostituite . Mentre il papa fugge in cerca di se stesso tutti giocano o recitano intorno a lui. I cardinali organizzano interminabili partite a carte o tornei di pallavolo, gli psicanalisti i giornalisti svolgono la loro parte incuranti del dramma che si sta svolgendo. C'è un personaggio rivelatore nell'opera, un attore che recita Checov sempre fuori luogo e fuori tempo il quale finisce prima ricoverato in ospedale , poi per credere che gli applausi rivolti agli altri siano destinati a lui. Il protagonista non si sente partecipe di questa finzione globale e alla fine prenderà la sua decisione . Dopo aver a lungo vagabondato in giro per Roma il nuovo papa comunica davanti a tutti che non si sente in grado di svolgere la sua funzione perciò rinuncerà alla carica. Se non si è in grado di sostenere la parte meglio fare un passo indietro per il bene comune . Il film sarà presentato in concorso al prossimo festival di Cannes. Quale che sia il suo riscontro a livello internazionale ne consiglio a visione a chi a voglia di divertirsi riflettendo un po'.
Cosa succede quando non si sente più la forza di continuare a recitare, quando non si ha più la voglia di sostenere la parte che ci hanno cucito addosso? Cosa accade quando capiamo che è giunto il momento di gettare la maschera per essere veramente noi stessi? Queste sono le domande che ci pone il nuovo film di Nanni Moretti Habemus papam. La trama, forse liberamente ispirata un po' alla vicenda di Celestino V un po' a quella di papa Luciani, è poco più che un pretesto . Durante un conclave viene designato papa un cardinale che non era tra i pronosticati della vigilia. Subito manifesta il suo terrore di assumere l'importante carica, terrore che diventa panico di essere inadeguato al ministero per il quale è stato scelto . L'esile vicenda si stempera spesso in commedia . Ce n'è per tutti nel film di Moretti dai giornalisti superficiali e incapaci che usano le parole senza saperne il significato e danno le notizie senza avere capito ciò che è successo, agli psicanalisti che pensano di risolvere i problemi dell'uomo costringendoli dentro delle formule precostituite . Mentre il papa fugge in cerca di se stesso tutti giocano o recitano intorno a lui. I cardinali organizzano interminabili partite a carte o tornei di pallavolo, gli psicanalisti i giornalisti svolgono la loro parte incuranti del dramma che si sta svolgendo. C'è un personaggio rivelatore nell'opera, un attore che recita Checov sempre fuori luogo e fuori tempo il quale finisce prima ricoverato in ospedale , poi per credere che gli applausi rivolti agli altri siano destinati a lui. Il protagonista non si sente partecipe di questa finzione globale e alla fine prenderà la sua decisione . Dopo aver a lungo vagabondato in giro per Roma il nuovo papa comunica davanti a tutti che non si sente in grado di svolgere la sua funzione perciò rinuncerà alla carica. Se non si è in grado di sostenere la parte meglio fare un passo indietro per il bene comune . Il film sarà presentato in concorso al prossimo festival di Cannes. Quale che sia il suo riscontro a livello internazionale ne consiglio a visione a chi a voglia di divertirsi riflettendo un po'.
Mauro Peruzzo
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