lunedì 13 giugno 2011

Recensione: I milanesi ammazzano il sabato...

"...Brigadiere,per pietà,me la trovi lei.se no,io non so che cosa faccio."
Sono queste le disperate parole di Amanzio Berzaghi,ex camionista,padre di Donatella,una bellissima donna di ventotto anni,dai lunghi capelli biondi e dai perfetti lineamenti,che la fanno sembrare una svedese.
Un'unica cosa la rende diversa dalle sue coetanee:una grave minoranza minorazione mentale. Ed è a causa di questo che il padre la tiene segregata in casa tutto il giorno,tra bambole e giochi perchè Donatella ha un debole per gli uomini;quando ne vede uno comincia a sorridergli e a salutarlo comportandosi come una bambina piccola. Purtroppo un giorno Donatella scompare e nessuno riesce a trovarla,fino a che le indagini vengono affidate a Duca Lamberti che colpito dal profondo affetto che lega Amanzio Berzaghi a sua figlia,fa di tutto per trovarla,imbattendosi nell'assoluto squallore delle case d'appuntamento e nei quartieri frequentati da prostitute e sfruttatori. Con la semplice scrittura e la narrazione fluida che tratta temi attuali,Scerbanenco è riuscito a suscitare il mio interesse,tenendomi dall'inizio alla fine del racconto in sospeso per la curiosità di conoscere l'identità degli assassini di Donatella. "Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio".Malgrado il povero Amanzio Berzaghi rimasto vedovo,con la figlia minorata mentale da gestire e da proteggere da tutti i pericoli del mondo ai quali non riusciva  a far fronte da sola,commette un grande errore:quello di confidarsi,nei momenti di sconforto,con la persona sbagliata. Questo libro ci insegna che per quanto cerchiamo di tener sotto controllo la situazione purtroppo gli avvenimenti seguono altre strade.
Alessandra Gheno

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