venerdì 3 giugno 2011

Recensione: Se sei così ti dico sì di Eugenio Cappuccio

regia: Eugenio Cappuccio
cast: Emilio Solfrizzi, Belen Rodriguez, Iaia Forte, Fabrizio Buompastore,
durata: 100'
sceneggiatura: Eugenio Cappuccio, Claudio Piersanti

Negli anni 80, gli anni dell'edonismo reganiano e del successo a portata di tutti, anche Piero Cicala, cantante melodico proveniente dalla provincia pugliese ha avuto il suo momento di successo con una canzonetta dal titolo emblematico “Io tu e il mare”, poi i riflettori si sono spenti e per lui è iniziato un lungo periodo di oblio . L’inquadratura di spalle di Piero Cicala che attende immobile e silenzioso di riportare alla luce nel breve lasso di tempo di una canzone una parte della sua vita morta e sepolta ormai da una buona ventina d’anni è uno dei momenti più intensi di “Se sei così ti dico sì”, la nuova fatica cinematografica di Eugenio Cappuccio, che  si snoda fra la Puglia, Roma e gli Stati Uniti e che gode di un Emilio Solfrizzi abilissimo nel  disegnare la parabola umana e artistica di un cantante che è dovuto scendere dolorosamente ma  con matura consapevolezza a patti con una realtà che non lo accetta più come uomo di spettacolo.
Piero Cicala vive e lavora come cuoco nel ristorante dell’ex moglie in provincia di Brindisi, quando dopo 30 anni da quel momento magico, arriva anche per lui l'occasione del riscatto . Un amico del suo vecchio agente gli propone di esibirsi con il suo vecchio successo nel programma televisivo condotto da Carlo Conti “I Migliori Anni”. Tornare a esibirsi sulle mai dimenticate  note di “Io, te e il mare” può essere una grande opportunità , perché la popolarità ha voltato le spalle a Cicala non per chissà quali demeriti ma semplicemente perché la proposta di un brano: “Amami di più”, dal tono e dai contenuti più seri e profondi, non si confaceva all’immagine ’balneare’ che il pubblico si era fatta di lui.
Partito alla volta della città eterna Piero si imbatterà in Talita Cortès , una diva glamour della moda e del gossip, ed il loro avventuroso incontro produrrà uno scoppiettante susseguirsi di eventi comici e grotteschi.
Sigillata dal marchio di qualità dei fratelli Avati in sede di produzione e di soggetto  “Se sei così ti dico sì” è una commedia dal retrogusto parecchio amaro, che invita a una riflessione decisa sul potere spesso castrante del pubblico nei confronti di quell’artista che avverta il bisogno di allontanarsi dai suoi schemi abituali. Il film si gioca le sue carte mettendo a confronto la maschera dolente di Cicala con il volto plastificato ed alla moda di Talita. Partendo da posizioni antitetiche, il disarmo fisico e l'oblio di lui, la bellezza da copertina e la visibilità di lei. Ed è proprio qui, nel dualismo rimosso di Pietro e Talita, che si trovano i pregi ed i difetti dell'opera che a volte indulge ad un eccessivo manicheismo. Anche la rappresentazione dell'ambiente, che vive del  contrasto tra la notte della grande metropoli ed il sole e il mare splendente della provincia pugliese , concorre a semplificare una storia che invece potrebbe  vivere di chiaroscuri.


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