venerdì 24 giugno 2011

Consigli per l'estate : La valle dell'orco


LA VALLE DELL'ORCO di Umberto Matino - pagine 340 - euro 12,90 - Foschi Editori

Contrada Brunelli è una contrada ‘roversa’, sperduta sui primi contrafforti della montagna vicentina, con strade impervie, senza negozi, senza radio nè televisioni. Aldo, medico stanco della sua vita così come l’ha vissuta fino a ora, decide di emarginarsi e di andare a vivere in quel luogo inospitale, in compagnia di monti, boschi, caprioli e di una manciata di vecchi scorbutici ma simpatici. Qualche mese più tardi, Carlo, il suo migliore amico, riceve la triste notizia che Aldo si è impiccato. Affranto dal lutto inaspettato, giunge a Contrà Brunelli per capire quale possa essere il motivo che ha spinto una persona tanto cara a un gesto così estremo. Tuttavia qui verrà coinvolto , prima dagli abitanti del luogo, poi dal sospetto che in quella contrada si siano svolti una serie di orribili delitti. Quando ritroverà il diario dell’amico, con l’aiuto di un prete novantenne capirà che tra quei boschi e quei monti giace sepolta una secolare scia di misteri.
Il romanzo la Valle dell'orco di Umberto Matino è un interessante affresco di un Veneto che non esiste più, sepolto dai fumi delle industrie e dalla cementificazione selvaggia, un Veneto che ha scordato la propria storia e le proprie radici per inseguire le chimere di uno sviluppo e di un benessere che non porta felicità . L'opera infatti si dispiega tra l'avvincente trama di un giallo che coinvolge il lettore nelle indagini per la scoperta del colpevole di una serie di delitti e la trama di un romanzo storico in cui si svelano dalle antiche pieghe delle valli dell'alto vicentino, dai nomi delle contrade e delle località , origini e vicende inaspettate. Sì perchè il racconto è ambientato quasi esclusivamente nei dintorni di Schio, nella Val Leogra e nella val Posina . Chi abbia un po' di familiarità con quei luoghi può riconoscervi il nome dei monti , dei paesi, il carattere duro e nello stesso tempo ospitale di quella gente e perfino le “osterie”, i  bar , i locali. «Volevo pubblicare», racconta Umberto Matino, qualcosa sull'origine cimbra della Val Leogra, descritta in molti testi di storia locale ma cancellata dalla memoria delle comunità che vi risiedono nell'arco di una generazione. Non volendo scrivere un saggio storico, ho preferito utilizzare il giallo come strumento narrativo per un pubblico più vasto». E sembra aver visto giusto., perchè storia e narrazione si fondono in un'opera che rimane sempre piacevole e avvincente.  Alcuni personaggi, in particolare , si staccano dalla pagina per imprimersi indelebilmente nella memoria: è così per Piero Ongaro, poeta-contadino, declamatore di versi e amante di Lucrezio; e ancora l'umile e sfortunato Bortolo Sterchele; Don Barba, al secolo Giovanni Barbarena, l'arguto parroco ultranovantenne, sensibile al vino ed ai piaceri della buona tavola; Romilda Brunelli, figura di arcigna matriarca che ospita nel tepore della sua cucina, le domeniche pomeriggio d'inverno, la vita sociale di quel minuto gruppuscolo di valligiani. È qui, di fronte al focolare, con un bicchiere di vino tra le mani, che Aldo ascolta storie curiose, apprende di riti e tradizioni dimenticate, di creature mostruose da leggenda popolare come gli orchi e le anguane, di misteriose e inquietanti filastrocche cimbre e di molte morti strane per essere considerate del tutto accidentali. La parte centrale del romanzo, quella in cui Carlo leggendo il diario ritrovato di Aldo ne ripercorre a ritroso la vicenda, sembra essere nel complesso, quella più interessante e riuscita. Nelle pagine del diario di Aldo sembra davvero di respirare la fresca brezza di montagna , di udire il rumore del bosco, di conversare in dialetto con i pochi abitanti di quelle contrade . Nonostante tutto la lettura risulta sempre coinvolgente , soprattutto in quanto ci porta a sfiorare  i sentieri arcaici e inquietanti  della storia e del soprannaturale . A distanza di quattro anni dalla prima pubblicazione e dopo tre ristampe , le copie vendute hanno superato le 10 mila. Chi lo ha letto lo ha consigliato a parenti ed amici, che a loro volta lo hanno consigliato ad altri lettori e così via. Potenza del passaparola. Permettete che anche io mi aggreghi a questa catena, consigliandolo a tutti voi consapevole dare un ottimo suggerimento per una piacevole lettura estiva.
Mauro Peruzzo

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