mercoledì 11 maggio 2011

Recensione: Amore & altri rimedi di Edward Zwick


Regia: Edward ZwickCast Jake Gyllenhaal, Anne Hathaway, Oliver Platt, Hank Azaria, Josh Gad, Gabriel Macht, Judy Greer

L'amore ai tempi del Viagra. No, non è come pensate voi, i protagonisti di Amore & altri rimedi, una divertente commedia brillante di Edward Zwick, sono tutti giovanissimi e non hanno certo bisogno della celebre pillola blu. Maggie infatti è una giovane dal seducente spirito libero, refrattaria a qualsiasi legame amoroso, Jamie Randall, è un rampante rappresentante farmaceutico dal fascino irresistibile che sfrutta la sua capacità seduttiva sia nel mondo del lavoro, sia per le sue conquiste sentimentali. L'incontro tra i due porterà entrambi, con loro grande sorpresa , a sentirsi sotto l'effetto del farmaco più forte di tutti: l'amore.
Una commedia brillante , dunque, senza tante pretese e a tratti anche divertente. Si ride, ci si diverte , ci si emoziona in un dosato e controllato sfoggio di sentimenti. All'inizio la storia punta soprattutto sula spigliatezza, mettendo il personaggio principale, Jamie Randall, al centro di una mirabolante serie di avventure erotiche a ritmo quasi martellante, poi il clima si si fa più raccolto quando si introduce nella vicenda il tema dell'amore, infine, con l'apparire del Parkinson di lei , si indulge anche un po' alla commozione Prima, quindi ,la storia è solo erotica, poi diventa romantica, alla fine un po' patetica, ma tutto sempre nei giusti limiti, come conviene al carattere leggero della commedia brillante americana. Il tutto condito da una scaltra tecnica registica e da musiche e canzoni che sanno introdursi nel racconto per creare le atmosfere più consone.
Il film mette sotto i riflettori l’essenza stessa di un decennio, che in Italia purtroppo non si è ancora concluso, in cui si è creata ricchezza con la futilità. Negli anni Novanta la gente si è arricchita in maniera volgare grazie a cose che non servono a niente. C’è stata la bolla di internet dove si vendeva aria come fosse oro, e il boom Viagra, un medicinale inutile, che non cura nulla ma che è ancora la pasticca più venduta al mondo. La pillola blu si fa parabola quindi della futilità di quel mondo , soprattutto se rapportata all’assoluta inesistenza di cure per una malattia come il Parkinson, e colpisce lo spettatore come un pugno nello stomaco. Sentimento, commozione e divertimento ambientati dunque nell'America rampante degli anni Novanta quando i manager d'assalto , dopo ore di lavoro stressante si scoprivano soli e incapaci di amare e alla ricerca di orgasmi ottenuti in laboratorio grazie alla magia dei farmaci che riducevano in pillole, rigorosamente blu, il grande sogno americano. 
Mauro Peruzzo

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