sabato 28 maggio 2011

Recensione: C'è chi dice no di Giambattista Avellino

Regia: Gianbattista Avellino
Sceneggiatura : Fabio Bonifacci
Attori: Luca Argentero, Paola Cortellesi, Paolo Ruffini, Giorgio Albertazzi, Myriam Catania, Claudio Bigagli
"Il furto di merito è furto di vita", oppure: "dove andrà a finire questo paese? Nessuno studia più un cazzo!". Sono alcune delle frasi pronunciate dai personaggi di "C'è chi dice no", film commedia di Giambattista Avellino. In scena viene messo uno dei tipici vezzi e malcostumi italiani, quello della raccomandazione . Ad andare avanti nel mondo del lavoro sono sempre "i figli di" gli "amanti di ", mentre i meritevoli, o almeno quelli che non hanno santi in paradiso, devono rassegnarsi al precariato e agli stipendi da fame. Il tema della raccomandazione è stato già affrontato molteplici volte nella commedia all'italiana dai grandi maestri di questo genere. Ci tornano alla mente le opere di Monicelli di Dino Risi. Certo, il tasso di cattiveria e di cinismo di questo film risulta più blando rispetto a quello dei  maestri, tuttavia, si ride di gusto per gran parte del tempo , e ridere sui tipici vizi italioti  è da sempre una delle prerogative del genere. Protagonisti sono tre ottimi attori come Luca Argentero , Paola Cortellesi e Paolo Ruffini. Il film, che  si avvale anche della partecipazione di un mostro sacro del teatro italiano come Giorgio Albertazzi, narra le vicende di tre giovani studenti universitari  i quali si incontrano ad una cena di classe e si rendono conto di non essere riusciti a realizzarsi professionalmente perchè sempre chiusi dai soliti raccomandati figli di papà. Elaborano così insieme una strategia che speriamo non trovi troppi emuli, quella di perseguitare i raccomandati con una serie di azioni di stalking fondando un movimento di liberazione dalla raccomandazione "I pirati del merito". Le azioni e le situazioni si succedono rapide e divertenti, ma alla fine i tre finiranno in prigione dopo l'ennesimo tentativo di rivelare pubblicamente la corruzione presente all'interno dei concorsi universitari e tutto continuerà a funzionare come prima. "C'è chi dice no" (titolo mutuato da una celebre canzone di Vasco Rossi) è un ottimo prodotto di intrattenimento che riesce a restituire e a fissare sulla pellicola un po' della sfuggente realtà italiana dei nostri giorni. Se non si chiede al cinema di cambiare il mondo, ma solamente di risvegliare le coscienze un po' assopite degli spettatori di oggi, si può dire che questa pellicola assolva pienamente il suo compito , coniugando divertimento e riflessione sociale.
Mauro Peruzzo




 

 

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